Dopo averlo annunciato nell’ultima puntata di Porta a Porta, Maurizio Lupi mantiene la parola e si dimette da ministro delle Infrastrutture. Dimissioni annunciate oggi nell’Aula della Camera: una decisione presa "in piena coscienza e in una base ai valori del proprio impegno politico" e di "servizio" al Paese. Scelta, ha sottolineato Lupi, "presa a sole 72 ore dai fatti e non a 72 giorni".
“Vi auguro dal profondo del cuore di non trovarvi mai in mezzo a bolle mediatiche da cui non si riesce a uscire", ha detto Lupi durante il suo intervento in Parlamento. L’ormai ex ministro si rivolge ai suoi detrattori e augura loro di non vivere la sua situazione in cui c’e’ chi "entra nei vostri affetti familiari, nella vostra intimità. Vi auguro che nessuno tiri in ballo la vostra famiglia".
Poi cambia registro e dice: "Io non perdo il sorriso e il buon umore, vedo il lato positivo di questa vicenda", che e’ rappresentato dalle "tante persone che mi hanno dimostrato amicizia che per me e’ la cosa piu’ importante. Saro’ romantico e fuori moda o come ha detto qualcuno oggi un comprimario, ma la cosa a cui tengo di piu’ sono i rapporti personali che possono nascere anche in politica".
Lupi dunque lascia il governo “a testa alta, guardandovi negli occhi. Continuerò a fare il mio dovere in Parlamento. So che il tempo sarà galantuomo. Diventando ministro non mi sono dimesso né da padre né da marito. Gli affetti familiari vengono prima di tutto, prima di una poltrona”.
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