“Il nostro obiettivo è sostenere i nostri territori e le imprese, per portare più Italia nel mondo e valorizzare il saper fare italiano”. Così il ministro degli Esteri e vicepresidente del Consiglio, Antonio Tajani, in un messaggio inviato al Festival delle Città, organizzato da Ali, Autonomie locali italiane, a Roma.
Il titolare della Farnesina ha ricordato che “l’export è una componente chiave del nostro Pil: nel 2022 ha superato il 37%. Nei primi sette mesi del 2023 le esportazioni italiane hanno raggiunto i 373 miliardi di euro. Numeri che raccontano la forza straordinaria, il grande dinamismo e la creatività innovativa, del nostro sistema imprenditoriale, formato da oltre 4 milioni di piccole e medie imprese”.
“Stiamo lavorando per favorire la proiezione internazionale degli Enti territoriali italiani. La rete diplomatico-consolare mette in contatto realtà locali italiane e straniere affini, promuovendo iniziative e collaborazioni che apportano vantaggi reciproci sul piano economico e sociale”, ha detto ancora.
“L’obiettivo è valorizzare nel mondo il nostro straordinario patrimonio nazionale, attraverso l’organizzazione di iniziative che mirano a raccontare un’Italia autentica e innovativa. Un territorio, il nostro, caratterizzato da specificità territoriali e paesaggistiche, ricco di patrimonio artistico, culturale ed enogastronomico, forza trainante per promuovere l’internazionalizzazione delle migliaia di PMI presenti sul territorio nazionale”, ha proseguito Tajani.
“Lavoriamo per un turismo sostenibile dal punto di vista sociale e ambientale, con benefici tangibili anche per le comunità dei piccoli comuni. In questo contesto, abbiamo lanciato il progetto ‘Turismo delle Radici‘, rivolto agli italiani residenti all’estero e agli italo-discendenti, per far scoprire i luoghi di origine degli antenati e ricostruire la propria memoria familiare. Si tratta di uno strumento di promozione culturale innovativo, a vantaggio in particolare dei piccoli borghi, soggetti a grandi fenomeni di emigrazione e spopolamento, ma custodi di un ricco patrimonio culturale e tradizionale che vogliamo rivalutare”, ha concluso il ministro.