“Il sostegno a Kiev rimane una assoluta priorità del governo”. Lo ha detto il ministro degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Antonio Tajani, in audizione davanti alle commissioni riunite Esteri e Difesa di Camera e Senato, nell’ambito dell’esame della Relazione analitica sulle missioni internazionali in corso e sullo stato degli interventi di cooperazione allo sviluppo a sostegno dei processi di pace e di stabilizzazione, riferita all’anno 2023, anche al fine della relativa proroga per l’anno 2024.
“Noi non siamo in guerra con la Russia – ha proseguito Tajani – ma difendiamo l’Ucraina. Occorre evitare fughe in avanti, non alimentiamo escalation, lavoriamo per la pace non per la terza guerra mondiale ma non vogliamo che la pace si traduca nella resa dell’aggredito. La Russia deve ritirare le sue truppe, questa è la precondizione per un negoziato diplomatico. Non dobbiamo dare a Mosca l’impressione di un arretramento nè di pericolose divisioni in seno al campo euro-atlantico”.
Nel frattempo la sicurezza delle sedi diplomatiche italiane all’estero “e’ stata rafforzata grazie al dispiegamento di un numero maggiore di Carabinieri”, ha fatto sapere Tajani.
“Confermiamo il forte sostegno alla politica di sicurezza e difesa comune per un deciso rafforzamento del pilastro europeo della Nato. Con l’avvio del prossimo ciclo istituzionale a Bruxelles, auspico modifiche sostanziali verso una vera difesa europea. È importante un commissario per la difesa, così l’Europa deve attrezzarsi per poter agire da protagonista”, ha evidenziato Tajani.