“Lo stato di degrado e di abbandono in cui versa attualmente Villa Olga a Salonicco, il filo spinato che la racchiude nel tentativo di tenerne lontani vandali e occupanti abusivi, richiamano i simboli sinistri delle camere a gas alle quali invece, proprio qui, furono sottratti centinaia e centinaia di ebrei italiani e greci grazie all’interessamento attivo del Console Guelfo Zamboni che, con sprezzo della propria incolumità, forniva loro documenti falsi per il passaggio dalla zona di occupazione tedesca a quella italiana”. Così Alessio Tacconi (PD) eletto nella circoscrizione estero nell’annunciare un’interrogazione su questo edificio così carico di memorie.
“Villa Olga – prosegue il Deputato – era una splendida villa in stile Liberty di proprietà dello Stato italiano che lo aveva destinato a sede del Consolato in quella città; durante la guerra fu teatro del salvataggio di centinaia di ebrei. Chiuso il Consolato nel 2001, l’immobile è rimasto inutilizzato per attività istituzionali e proprio in ragione del suo perdurante inutilizzo il Ministero degli affari esteri e della cooperazione internazionale, anche per ottemperare agli obblighi finanziari imposti dalle ultime Leggi di Bilancio, ha incluso l’immobile nel piano di dismissioni e ne ha quindi decretato l’alienazione o la permuta”.
“Dopo anni di abbandono e di incuria l’edificio necessita di importanti lavori di ristrutturazione, bonifica e ripristino con notevoli oneri finanziari che, comprensibilmente, l’Amministrazione non intenderebbe sostenere in assenza di un utilizzo istituzionale dell’immobile. Il perdurare tuttavia di tale stato di incuria rischia di compromette ulteriormente il suo valore commerciale”.
“Con un’interrogazione che oggi ho depositato ho quindi chiesto all’Amministrazione degli affari esteri di valutare nel più breve tempo possibile le espressioni di interesse all’acquisto che pare siano già pervenute da parte di imprenditori ed istituzioni locali e finalizzare la vendita tenuto conto del mercato immobiliare greco e dello stato di manutenzione dell’immobile”.
“Ho anche chiesto che i proventi della vendita vengano utilizzati sul posto a beneficio della nostra comunità di Atene, in particolare per l’adeguamento dei locali della Cancelleria Consolare che, oltre che carenti dal punto di vista della sicurezza, non sono assolutamente idonei ad assicurare una decorosa situazione lavorativa del personale e un’ottimale offerta dei servizi all’utenza. Considerato inoltre che la Scuola Italiana di Atene, a cui guardano con crescente interesse anche ambienti privati ed istituzionali greci, occupa attualmente locali in locazione anch’essi bisognosi di profondi interventi di manutenzione, ho chiesto anche che con i proventi della vendita di Villa Olga venga assicurata la piena agibilità dei locali della Scuola e la sicurezza degli alunni e degli insegnanti, eventualmente in un edificio di nuova acquisizione in permuta”.
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