“Con l’accoglimento del mio ordine del giorno n. 9/3444-A/36 presentato in sede di legge di stabilità 2016 il Governo si era impegnato a considerare la peculiarità dei cittadini italiani iscritti all’AIRE, per i quali era stata chiesta l’esenzione o almeno la riduzione del canone RAI”. Così l’On. Alessio Tacconi (PD) eletto nella Circoscrizione Estero/Europa nell’annunciare la presentazione in data odierna di una nuova interrogazione parlamentare sull’argomento.
“Nel mio ordine del giorno – continua Tacconi – argomentavo infatti che i cittadini italiani residenti permanentemente all’estero e iscritti all’AIRE, non solo non hanno la residenza negli immobili posseduti in Italia ma non usufruiscono, se non per brevi periodi, delle trasmissioni radio-televisive italiane nei suddetti immobili. Bisogna considerare poi che in molti casi un analogo canone viene pagato dai nostri connazionali nei Paesi di residenza, mentre per usufruire del canale Rai Italia nel mondo devono spesso sottoscrivere uno specifico abbonamento”.
“Le varie iniziative fin qui intraprese, che purtroppo non hanno ancora avuto un seguito favorevole, mi hanno spinto a sottoporre al Ministro dello sviluppo economico un’altra interrogazione parlamentare: ritengo infatti necessario incalzare l’esecutivo per tenere alta l’attenzione degli organi competenti perché sia reso operativo l’impegno assunto in Parlamento”.
“La scelta di addebitare direttamente in bolletta il canone RAI – spiega il Deputato – sebbene non introduca alcuna novità a quanto già stabilito dal Regio Decreto n. 246 del 1938 se non il principio della presunzione di possesso di un apparecchio televisivo in presenza di un contratto di fornitura elettrica, non solo ha portato con sé alcuni dubbi e problematiche ancora da chiarire completamente, ma ha puntato i riflettori proprio sulla peculiarità dei nostri connazionali all’estero possessori di un’abitazione in Italia che, non a torto, ritengono il canone RAI un’ulteriore balzello sulla loro casa posseduta in Italia della quale, tra l’altro, usufruiscono solo sporadicamente”.
“Ho perciò di nuovo chiesto al Governo se non intenda introdurre modifiche al Regio decreto del 1938 intese a prevedere che gli Italiani residenti all’estero ed iscritti all’AIRE, che non usufruiscono quindi del servizio radiotelevisivo se non sporadicamente in occasione delle vacanze in Italia, e che già pagano una simile tassa nei Paesi di residenza, siano esentati dal pagamento del Canone. Le giuste aspettative dei nostri connazionali d’oltre confine – conclude Tacconi – rispondono a logiche di equità e giustizia fiscale, oltre che di buon senso”.
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