Italia uno è un canale programmato per i giovani, lo sappiamo: è anche giusto che gli spazi televisivi abbiano un target di riferimento e percorsi preferenziali; può capitare tuttavia che tra spettacoli preconfezionati e film già visti, il telecomando offra proposte di menu meno usuali e che lo spettatore in vacanza abbia voglia di assaggiare qualche nuova pietanza.
Mi è capitato così di scoprire "Tabloid", che sciorina, evidentemente per il suo pubblico, servizi di varia leggerezza, passando dal puro gossip all’inchiesta pseudosociologica sulle abitudini dei giovani italiani, con qualche momento più propriamente giornalistico.
Nella puntata di ieri, si è scelto di zoomare sulle località più in dell’industria del divertimento, da Porto Cervo a Formentera, a Ibiza, fino a Milano marittima: e il film che ne è risultato è degno di riflessione di carattere sociologico. Nella Sardegna più ricca lo sguardo si è fermato naturalmente sulle barche di lusso che potremmo definire navi, e sulle notti fosforescenti dei miliardari in vacanza (?). Nelle isole spagnole il panorama mostrava migliaia di giovani esaltati, tante maschere pierrotiane di gay e transessuali, folla di umanità malata di sesso e di eccessi.
Ma la vera sorpresa è arrivata da Milano marittima, con la sagra paesana offerta al buon palato del popolo romagnolo, semplice e buontempone, che si diletta sapete come? con il vipwatching! Incredibile, si va armati di macchina fotografica o cellulare, indifferenti alla stanchezza o all’afa, alla ricerca ossessiva del vip presente in loco, sulla falsariga degli amanti degli uccelli che praticano il birdwatching. Ma c’è dell’altro: chi è il vip per costoro? Pensate a De Niro, Allen, agli artisti purosangue ospiti del festival di Cannes o di Venezia? Macchè! I vip ricercatissimi sono Alba Parietti, Emanuele Filiberto, Nina Moric.
Tabloid, senza colpa in verità, mi ha tolto il sonno; tutta la notte mi sono chiesta: se questi sono i giovani indignati che occupano le piazze, se questo è il popolo italiano che deve rimboccarsi le maniche per superare la crisi, cosa possiamo aspettarci? Il messaggio che arriva, da Londra, da Madrid, da Parigi, e presto da Roma, è uno solo: è finita un’epoca, e quella che è iniziata non promette nulla di buono.
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