Il presidente del Consiglio continua a lavorare al decreto sullo sviluppo. Questa mattina Silvio Berlusconi ha incontrato il ministro dello Sviluppo Paolo Romani e il sottosegretario all’Economia, Luigi Casero. Fonti che stanno lavorando al provvedimento rivelano: "Il decreto e’ a buon punto. I soldi sono stati trovati. Quattro miliardi? Ancora di più".
Per combattere con forza la crisi, e per puntare sulla crescita nel più breve tempo possibile, spunta anche anche l’ipotesi di una mini-patrimoniale, ipotesi che anche il premier non avrebbe escluso. Chi sta lavorando al decreto sviluppo mantiene l’assoluto riserbo sulle misure che verranno messe in campo; annunciano, tuttavia, che è prevista "una sorpresa", oltre al piano sulle grandi opere. Sarà in ogni caso il Cavaliere a "fare la sintesi delle proposte che sta raccogliendo", spiegano gli uomini più vicini a Silvio. Secondo Berlusconi il decreto consentirà un forte rilancio del governo, una scossa all’interno dell’esecutivo. Sul tema del condono si è dibattuto molto: una misura estrema, che ancora non viene scartata. In ogni caso, il gruppo di lavoro che ruota intorno al ddl sviluppo dovrà poi confrontarsi con Giulio Tremonti; il ministro dell’Economia fa sapere che i "paletti" restano: mancano i quattrini, il decreto va fatto senza ulteriori spese, quindi a costo zero.
"Berlusconi cerchera’ in tutti i modi un’intesa nel governo, ma poi tirera’ le somme e a quel punto si capira’ chi e’ per il rilancio dell’economia e chi no", spiegano fonti ministeriali. Tremonti ha comunque dalla sua parte il leader della Lega, Umberto Bossi, con il quale si è visto durante un vertice al quale era presente lo stato maggiore del Carroccio. Intanto nel Popolo delle Libertà Angelino Alfano – che oggi ha incontrato Berlusconi ad Arcore – dovrà vedersela nei prossimi giorni con i frondisti di Claudio Scajola, che ha preso carta e penna per spiegare al premier le proprie ragioni e precisare che non ha alcuna intenzione di far saltare il governo. Tuttavia in via dell’Umiltà non si esclude un incidente parlamentare. Ma Berlusconi è come sempre categorico: avanti a governare, nessun governo in bilico, si punta al 2013 e a portare a casa le riforme per il bene dell’Italia:fisco, giustizia, riforma costituzionale.
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