Nella seduta che la Camera ha dedicato all’esame delle mozioni sulla ripresa e lo sviluppo del Mezzogiorno è stata approvata la mozione a prima firma Covello. Il testo approvato, che è oramai un documento di indirizzo per il Governo, recita dunque che “il Mezzogiorno, sul piano dell’internazionalizzazione, dei flussi turistici e della ricerca di investimenti, può usufruire delle notevoli potenzialità legate alla presenza in diversi continenti e in un gran numero di Paesi di milioni di persone di origine e dei loro discendenti, diventati ormai classi dirigenti nei rispettivi contesti di insediamento”.
Alla luce di questa premessa, nel dispositivo si impegna il Governo “nell’ottimizzazione del Masterplan e nella predisposizione dei programmi di internazionalizzazione, a verificare nell’ambito degli specifici progetti le possibilità di coinvolgimento e partenariato con i soggetti e le organizzazioni di origine italiana già attivi nel campo dell’intermediazione commerciale e finanziaria”.
In più, nel punto in cui si decide di promuovere una struttura di scouters di elevatissimo profilo, coinvolgendo Invitalia, con lo scopo di individuare investimenti produttivi da allocare presso le aree industriali del Sud, si raccomanda di dedicare particolare attenzione “agli operatori italiani e di origine italiana che hanno raggiunto posizioni di rilievo nel tessuto produttivo e finanziario delle realtà di residenza”.
I deputati del Pd eletti all’estero commentano: “Il Mezzogiorno, come è riconosciuto dai commentatori più autorevoli e accreditati, è il banco di prova della ripresa generale del Paese e di una sua nuova stagione di modernizzazione. Da questa prospettiva la Camera, a larga maggioranza, ha deciso che non solo non possono essere esclusi gli italiani all’estero, ma che addirittura il loro contributo possa essere un elemento importante per il futuro dell’Italia. Noi che conosciamo direttamente il peso che i meridionali hanno nella realtà dell’emigrazione italiana nel mondo, consideriamo questo passaggio come un atto di doveroso riconoscimento e, allo stesso tempo, di realismo e lungimiranza del Parlamento italiano”.
Discussione su questo articolo