Oramai, una cosa è certa: il Green Pass rafforzato o Super Green Pass non ha fondamento scientifico, come non ce l’ha il Green Pass di base. Questo è detto anche da uomini e donne di scienza, come la professoressa Maria Rita Gismondo, virologa dell’Ospedale “Luigi Sacco” di Milano (che è anche pro-Vax) e non da una comune ed ipotetica signora Maria, casalinga e “laureata su Facebook”.
Una campagna vaccinale seria (con un vaccino la cui sperimentazione finirà nel 2023) si sarebbe dovuta fare senza imporre il Green Pass ed il Super Green Pass, com’è avvenuto in altri Paesi, come la Spagna, e con la presa di responsabilità da parte dello Stato. Lo Stato avrebbe dovuto fare una campagna informativa senza ricorrere al terrorismo mediatico. Per esempio, prima si diceva che per il vaccino Johnson & Johnson sarebbe bastata una dose ed ora si dice il contrario. Si naviga a vista.
L’informazione è stata (ed è tuttora) molto confusionaria, contraddittoria ed incline al terrorismo mediatico. Deve essere ricordato che (dati dell’Istituto Superiore di Sanità alla mano) non siamo ancora in emergenza. Non è stato ancora aggiornato il protocollo sanitario, con le cure domiciliari per i malati Covid meno gravi. In un Paese come la Spagna non vi è Green Pass ma vi è lo stesso numero di vaccinati che vi è qui in Italia. Dunque, le cose si sarebbero potute fare in un altro modo. Evidentemente, la questione non è più scientifica ma politica.
La scienza stessa è divisa sul vaccino. Un esperto dice una cosa ed un altro dice l’esatto opposto. Riguardo al Green Pass e al Super Green Pass, non vi è un fondamento scientifico. Lo dimostrano i contagi che salgono. Il 6 dicembre scorso è entrato in vigore il Green Pass rafforzato ma i contagi salgono. Qualcosa che non torna c’è.
Gli unici due effetti che il Green Pass ed il Super Green Pass hanno avuto sono stati l’odio tra le persone ed una perdita economica molto forte. Si stigmatizzano i non vaccinati (quasi come se ci fosse una caccia alle streghe) ma nonostante vi sia un Green Pass rafforzato i contagi continuano a crescere. Non sarebbe il caso di fare una riflessione?
Fare una riflessione non significa essere No Vax, ma esercitare un diritto che è proprio di un cittadino di un Paese civile e democratico.