Del famoso Super Green Pass che il Governo ha deciso di mettere in atto si è parlato tanto. Con tale documento, chi non avrà preso il vaccino non potrà andare in luoghi come bar e ristoranti. Ora, sorge spontanea una domanda: siamo sicuri che il Super Green Pass favorisca l’economia? Su questo ci sono dubbi.
Federalberghi ha già denunciato che l’ipotesi di richiesta di un Super Green Pass possa precludere l’accesso agli alberghi di turisti di alcuni Paesi, con un danno all’economia. Effettivamente, questa denuncia è fondata. Faccio un esempio: un ipotetico signor Mario Rossi possiede un’attività come un albergo. Ad un certo punto, arriva dall’estero un altro ipotetico signore di nome Mario Bianchi (uso un nome italiano, vista anche la presenza di numerosi discendenti di italiani nel mondo) e chiede di potere accedere all’albergo per poter pernottare e consumare i pasti durante le vacanze, ma non ha il Super Green Pass. Così, il signor Rossi deve allontanare il signor Bianchi. Magari, lo allontana anche in malo modo, visto l’andazzo che c’è.
Davvero qualcuno potrà pensare che in futuro il signor Bianchi possa diventare un cliente del signor Rossi? Anzi, il signor Bianchi potrà parlare male ai propri amici (e non solo) dell’albergo del signor Rossi, così da fare perdere altri potenziali clienti a quest’ultimo. Basta una recensione negativa in rete per rovinare un ristorante o un albergo. Ora, molti di questi turisti provenienti dall’estero (come quelli russi che si sono vaccinati con il vaccino “Sputnik”) sceglieranno di stare in altri Paesi che sono nostri concorrenti. Basti pensare alla Spagna, alla Croazia e alla Grecia. Dunque, l’idea del Super Green Pass non è solo discriminatoria, ma è anche anti-economica.