La crisi è un cobra. Morde, azzanna, uccide. Pagine di un romanzo italiano infinito, lontano dalla scrittura delle pagine conclusive. Tre sucidi a Civitanova Marche la scorsa settimana, altrettanti in una sola giornata l’altro ieri nel Veneto. Il Nord Est, la fu isola felice del lavoro, è diventato collezionista di morti per lavoro. Morti per crisi. Questa volta anche di persone che si tolgono la vita perché hanno perso il lavoro e si ritrovano disoccupati con mogli e figli a carico. Commercianti in piazza a Napoli, negozi chiusi, il novantotto per cento degli esercizi non ha alzato le saracinesche, dalle 9 alle 13. La città chiusa per protesta. Napoli contro il sindaco Luigi de Magistris, che ha blindato mezza Napoli trasformandola in zona a traffico limitato. La Ztl, strillano i commercianti, disperati per l’assoluta inconsistenza degli affari, contribuisce all’aggravamento della crisi. Nella città, Napoli, che trovo peggiorata ogni volta che ci rimetto piede. Sporca, regno dell’incuria. Votata nei secoli anch’essa al suicidio, Napoli inesorabilmente si spegne. Domina la rassegnazione, muore anche la speranza. Il sindaco respinge le accuse: “La crisi ha altre spiegazioni, la Ztl non c’entra”. C’entrano alla grande però le promesse fatte da Magistris in sede di compagna elettorale. Aveva assicurato che avrebbe rivoluzionato Napoli dopo le discutibili amministrazioni rette da Bassolino e da Rosa Iervolino Russo. Ora i napoletani, esasperati, la rivoluzione l’hanno fatta contro di lui. “Negozi chiusi” il cartello è presente in tutte le vetrine, e tutti sono rimasti chiusi per l’intera mattinata. Commercianti in composto corteo; raduni nelle piazze. Estremisti organizzati di destra, infiltrati nella manifestazione, hanno provato a creare difficoltà e scompensi: aggredite le forze di polizia, che hanno reagito con il lancio di lacrimogeni.
Sull’Italia soffia un vento brutto. Roma, ecco la novità, è sommersa dai rifiuti. Il sindaco Alemanno ha chiesto ad altre regioni di accogliere parte di questa immondizia. La Lombardia ha risposte picche: un’antica querelle di ritorno, era già successo con Napoli. L’immondizia è d’oro solo per la camorra in Campania. Tre suicidi in un giorno nel Veneto, ma anche un episodio singolare, a lieto fine, in Toscana, non lontano da Firenze. Il manager di un residence, il signor Paolo Pedretti, 62 anni, rientra a casa prima dell’alba. Inserita la chiave nella toppa, avverte strani rumori e li attribuisce all’azione del vento. Nell’ombra vede un uomo con le mani nei cassetti, in cerca di qualcosa da portare via. E nota pure che la canalette elettriche sono sventrate. La sagoma, evidentemente, è quella di un ladro. Minaccia l’uomo, “chiamo i carabinieri”, l’altro prova ad aggredire il manager, in possesso di un coltello. Il ladro, ferito, si dà alla fuga. Pedretti lo raggiunge e scopre che è un disoccupato. “Ho pensato alla famiglia di Civitanova Marche”, nel senso che ora entra in gioco anche la psicosi. Ha avuto paura che il disoccupato ladro si suicidasse. Il manager ha dato un lavoro al ladro. Otto euro all’ora per tagliare l’erba nei prati. Al disoccupato la proposta sembra non vera: ha perso il lavoro nel 2011 e vive con la pensione d’invalidità della moglie, 250 euro al mese. Proposta accettata: comincerà a lavorare dopo il processo per direttissima e qualche giorno di detenzione ai domiciliari.
In Italia siamo capaci di tutto. Purtroppo anche di suicidi a catena. A Feltre, Belluno, un dirigente d’azienda di 46 anni non è rientrato in fabbrica. Nessun indizio sull’assenza, non ha lasciato messaggi. L’hanno trovato nel bosco con una corda al collo: si è impiccato. Lascia la moglie e un bimbo di tre anni. Temeva di essere messo in mobilità dall’azienda di componentistica per occhiali dove era capo ufficio. A Cordignano, Treviso, un operaio si è ucciso nel proprio letto con un coltello da cucina. L’ha scoperto la fidanzata, allarmata dal fatto che lui non rispondeva alle telefonate da ore. Era rimasto senza lavoro. Un infermiere professionale di 41 anni, dipendente di una casa di riposo, si è iniettato potassio nelle vene. È accaduto a Conegliano, in provincia di Treviso. L’hanno trovato nel bagno dell’istituto accanto ad un laccio emostatico e a una siringa. Lascia tre figli e un matrimonio in crisi. Feltre, Cordignano, Conegliano: suicidi con un’unica matrice e tutti nel Nord Est. In Italia la disperazione ormai non dipende più dalla geografia: è presente sull’intero territorio nazionale. Isole comprese.
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