Studiare la storia dell’emigrazione italiana, degli italiani nel mondo e del Sistema Italia oltre confine, sui banchi di scuola. Questo è l’obiettivo della proposta di legge del deputato bassanese della Lega, Germano Racchella, componente della Commissione Cultura Scienza e Istruzione di Montecitorio
La proposta punta a “introdurre nella scuola primaria e secondaria lo studio dell’emigrazione italiana per consentire alle generazioni più giovani di approfondire, in chiave diversa e innovativa, tanti argomenti correlati e avere così una consapevolezza maggiore di questo tema”.
“Si calcola che gli emigranti veneti e i loro discendenti siano almeno 5 milioni, tanti quanti i residenti nello stesso Veneto. Molti di loro hanno conservato lingua, cultura, tradizioni e un forte legame con la terra d’origine. Promuovere la conoscenza e lo studio del fenomeno migratorio e delle sue ricadute è dunque anche un atto di omaggio al coraggio e all’intraprendenza di chi è partito e un modo per tenere vivi i legami con chi si sente ancora italiano, pur avendo messo radici in altri paesi e altre culture”.
“Dalla storia alla geografia, dalla politica ai temi sociali, dall’economia alla letteratura: la mia proposta – spiega Racchella in una nota -, si ispira alle ottime esperienze di approfondimento scolastico già avvenute in Veneto sulla migrazione regionale. Qui, in tutte le scuole di ogni ordine e grado, si studierà la storia dell’emigrazione veneta come previsto dal protocollo di intesa tra Regione Veneto, Ufficio scolastico regionale e le sette associazioni venete per l’emigrazione: a partire dal prossimo anno scolastico ad insegnanti e studenti saranno proposti interventi di approfondimento, incontri con i testimoni e lezioni di storia – conclude il deputato del Carroccio – per comprendere il fenomeno migratorio che ha interessato il Veneto a partire dagli ultimi tre decenni dell’Ottocento fino al secondo Dopoguerra”.