Qualcuno ventilava addirittura l’ipotesi di un formale richiamo alle Camere. E invece Giorgio Napolitano sceglie la via ‘informale’, ma ugualmente efficacie, della chiacchierata con un quotidiano per dare una nuova ‘strigliata’ a Parlamento e partiti che ancora, nonostante i ripetuti richiami, non hanno trovato una sintesi sulla legge elettorale. Garantendo che seguira’ ‘da vicino l’impegno ormai inderogabile di non tornare alle urne con la legge elettorale del 2005’. Parole che trovano il plauso di Udc Pd e Pdl, con reciproche accuse di ‘colpa’ per il ritardo e i veti incrociati. Ma che si scontrano anche con il fuoco di fila delle opposizioni, dall’Idv che parla di ‘umiliazione del Parlamento’ alla Lega che addirittura le trova un ‘diktat inaccettabile’.
Il Capo dello Stato si dice ‘inquieto’ perche’ il lavoro per sgombrare il campo dal Porcellum si sta trascinando, tra ‘alti e bassi’, da mesi senza che si arrivi a un accordo. E la riforma peraltro e’ la pre-condizione che il Quirinale avrebbe posto per valutare l’ipotesi di scioglimento anticipato delle Camere.
Le quotazioni di un voto anticipato all’autunno continuano a oscillare, come lo spread. E quando ormai sembrava un’eventualita’ del tutto tramontata, eccola riaffacciarsi di nuovo: qualcuno infatti legge nel nuovo appello di Napolitano a cambiare le regole per il voto un ulteriore spiraglio per tenere in piedi la possibilita’ di andare alle urne in anticipo, visto che la data ultima per scegliere questa opzione sarebbe proprio verso la fine di settembre. Voci che pero’ – anche quelle riguardanti ipotesi di trattative tra e con i partiti – non trovano riscontro al Quirinale visto che, si fa notare, si tratta di questioni che toccano prerogative proprie del Presidente della Repubblica, sulle quali Napolitano ha espresso chiaramente la convinzione che sia indispensabile – in vista delle elezioni comunque previste per l’aprile 2013 – procedere senza ulteriori indugi alla intesa su una nuova legge elettorale, e anche, possibilmente, su modifiche costituzionali che qualche mese fa erano state gia’ concordate. In piu’, ricorda su Twitter il consigliere per l’informazione di Napolitano, Pasquale Cascella, non ‘incombe’ nemmeno il ‘semestre bianco’ visto che ‘con vecchia modifica della Costituzione non c’e’ quando coincide con la conclusione della legislatura’.
Nel suo messaggio, a scanso di equivoci, Napolitano esprime anche la soddisfazione per la ‘schiarita’ nei rapporti tra governo e Parlamento, anche nell’ottica dello sguardo sui ‘progetti significativi’ (leggi interventi sul debito abbracciati negli ultimi giorni) per i prossimi mesi. Un autunno che peraltro ‘gia’ si preannuncia impegnativo’. Difficile, quindi, affrontare la ripresa dopo la pausa estiva con l’onda d’urto di elezioni anticipate.
Il nuovo intervento del Presidente surriscalda pero’ il clima politico pre-vacanziero. Da un lato la ‘strana maggioranza’ accoglie con favore il nuovo invito a fare una riforma ‘inevitabile’ per l’Udc D’Alia, che ‘si deve e si puo’ fare’ secondo Anna Finocchiaro, ma ‘senza veti’ nemmeno sul presidenzialismo, chiarisce Maurizio Gasparri (rispondendo all’appunto sulla ‘virata improvvisa e divisiva’ di Napolitano). Sulle barricate invece le opposizioni: il Capo dello Stato ‘non dorme la notte pensando a come far rieleggere il governo dello spred’ e lasciare fuori Grillo e Di Pietro, dice l’Idv Zazzera, con l’ex pm che mette in guardia di nuovo da ‘incuici e inguacchi’. E a sparare contro il Colle ci pensa poi Roberto Calderoli, ‘ideatore’ del Porcellum: ‘diktat inaccettabili’ dice, considerato ‘il ruolo e i poteri previsti dalla Costituzione in capo al Presidente della Repubblica’ a meno che non siamo ‘diventati, senza che nessuno l’avesse votato, una Repubblica presidenziale’.
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