"Non ci sono prove, devo assolutamente archiviare tutto", avrebbe detto il giudice. E così ogni accusa nei confronti di Dominique Strauss-Kahn è caduta. La procura di Manhattan non ha creduto quindi, dopo settimane di indagini, alle dichiarazioni della donna che accusava l’ex direttore del Fondo monetario internazionale di stupro. Nafissatou Diallo non è credibile.
Strauss-Kahn intanto si è fatto 101 giorni di reclusione, fra carcere e arresti domiciliari. Niente, se vogliamo, in confronto allo sputtanamento subito a livello mondiale.
L’ex direttore Fm si è dovuto accontentare, per il momento, di scuse formali da parte della procura che lo aveva messo in gabbia. Troppo poco. Non basta. E di certo l’accusato si farà sentire in futuro per chiedere il conto.
"L’incubo è finito", ha detto il suo legale, William Taylor: "Strauss-Kahn e la sua famiglia escono da un incubo. Oggi è una giornata straordinaria".
Intanto l’avvocato della cameriera d’albergo, l’accusatrice di Strauss-Kahn, avrebbe deciso di ricorrere in appello. Inoltre, organizzazioni di femministe e vittime di abusi sessuali stanno preparando manifestazioni per protestare contro la decisione della procura di Manhattan.
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