Ad Orlando (Florida) nei giorni scorsi c’è stata una strage. Un uomo, un americano di origine afghana di nome Omar Mateen, ha sparato in un locale gay, uccidendo 49 persone e ferendone 53. Egli stesso è stato ucciso dalle forze dell’ordine. Ora, tanto negli USA, quanto qui in Italia, sembra che si abbia paura di dire che questa strage ignobile è stata il frutto del terrorismo islamico. Mateen ha detto di essere affiliato all’Isis e l’Isis stesso ha rivendicato il fatto. Il presidente americano Barack Hussein Obama dà la colpa di ciò alle armi. Anche Papa Francesco fa lo stesso. Qui in Italia, abbiamo la presidentessa della Camera dei Deputati Laura Boldrini che parla di "strage causata dall’omofobia".
Non giriamoci attorno, qui c’entra a tutti gli effetti il terrorismo islamico. Come ho anche scritto più volte sul mio blog "The Candelabra of Italy", e non solo, noi siamo in guerra. Questa non è una guerra classica, una guerra combattuta tra eserciti. E’ una guerra combattuta "porta a porta", che è condotta su "scala mondiale" da gente che sembra perfettamente normale e che invece è pronta ad uccidere al primo input. Questa gente ci odia. Odia il nostro modo di vivere, la nostra cultura ed i nostri valori. Il problema non può più essere negato ed eluso. Se non riconosceremo ciò e non decideremo di agire, noi perderemo questa guerra. Questi sono i fatti. Esprimo il mio cordoglio per le vittime.
Discussione su questo articolo