"Ho tanta paura, cosa è successo?". Poche parole che dicono tutto. Zainab al-Hilli, la bambina di sette anni sopravvissuta al massacro della sua famiglia nelle Alpi francesi, si è finalmente risvegliata dal coma artificiale e avrebbe iniziato a parlare. Gli inquirenti si aspettano molto da lei per risolvere il mistero ma, ovviamente, ci vanno cauti. La situazione è delicata: mamma, papà e nonna non ci sono piú mentre la sorellina piú piccola, Zeena, è rientrata in Gran Bretagna ed affidata alle cure degli assistenti sociali. "Speriamo che Zainab ci fornisca molti dettagli ma l’interrogatorio sarà una questione assai delicata", ha dichiarato il procuratore Eric Maillaud. La bambina è stata ferita alla spalla da un proiettile e ha il cranio fratturato dopo essere stata colpita con il calcio di un’arma da fuoco. Ora si trova all’ospedale di Grenoble, sotto sorveglianza armata.
Maillaud ha intanto indetto una conferenza stampa per domani – insaziabile l’appetito degli inviati britannici per nuovi dettagli – mentre giovedí due magistrati francesi si recheranno in Gran Bretagna per proseguire le indagini sulla misteriosa strage. La polizia francese ha intanto confermato quanto anticipato già ieri dalla televisione francese M6, ovvero che ad uccidere la famiglia e il ciclista Sylvain Mollier è stata una sola arma, una calibro 7,65 automatica. Secondo alcuni esperti potrebbe trattarsi di una vecchia arma dei tempi della Guerra Fredda, una Skorpion cecoslovacca del 1959. Andy McNab, un ex membro delle squadre speciali britanniche, ha detto al Sun: "Non è una pistola comune. Non riesco a pensare ad altre pistole automatiche con un proiettile di quel calibro. E’ un’arma efficace a breve distanza ed è facilissimo procurarsela". Non è ad ogni modo l’unico dettaglio emerso nelle ultime ore. I detective possono ad esempio contare su un secondo testimone, il camminatore Philippe D. "Ho toccato le mani di Zainab ma non ho ricevuto risposta", ha raccontato a Le Parisien. "Le ho detto qualche parola in inglese perch‚ ho notato che la macchina aveva una targa britannica. Ma niente. Ho creduto fosse morta".
Gli aspetti poco chiari di questa oscura vicenda non si placano. Secondo una coppia olandese intervistata dal Sun gli al-Hilli avevano sulle prime l’intenzione di trascorrere una settimana al campeggio a tre stelle Village Camping Europa a St Jorioz; dopo due notti hanno peró cambiato idea e deciso di spostarsi al camping La Solitude du Lac, in riva al lago Annecy. "Il padre – ha raccontato Jan Janssen – lasciava il campeggio da solo in auto per quattro o cinque volte al giorno. Se ne andava per 20 minuti o mezz’ora alla volta. All’inizio pensavamo che andasse a fare la spesa, ma era strano che se ne andasse cosí spesso". La coppia ha aggiunto di aver poi notato un uomo dall’apparenza insolita, vestito con una giacca elegante e che aveva l’aria di essere "dell’est Europa o dei Balcani".
Un impiegato del camping Europa ha peró smentito tutte le dichiarazioni degli olandesi, definendo "ridicola" l’ipotesi dell’uomo misterioso. "Era italiano e se n’è andato in aereo". Nessuna sorpresa poi riguardo la permanenza. "Sono arrivati sabato – riporta il Guardian – e se ne sono andati lunedí, come da accordi presi".
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