Francesco Storace, parlando a Radio Cusano Campus, sulla convocazione di Conte al Colle ha detto: “Mattarella ha preso finalmente atto che Di Maio e Salvini i numeri ce l’hanno e quindi lui non può prescindere dalla maggioranza che c’è in Parlamento. Ha convocato Conte, che credo uscirà dal Colle con l’incarico”.
“Il curriculum? Ci può stare che sul curriculum i professori si compiacciano di cose che fanno, è anche normale, vorrà dire che da ora in poi faremo tutti curricula brevissimi. Che il Paese debba stare a discutere di questa cosa è incredibile. Dai giudizi che esprimono le persone che l’hanno conosciuto, sembra che di qualità ne abbia tante”.
Sul programma di governo M5S-Lega: “Il pragmatismo di chi fa politica da tanti anni mi porta a non sopravvalutare mai i programmi. Quello che contano sono gli atti di governo. Però le intenzioni non sono delle peggiori, anzi. Ci sono degli annunci anche molto interessanti, sul piano della sicurezza, dell’immigrazione e delle tasse”.
“Spero che questo governo ce la faccia e vada avanti, perché c’è bisogno di cambiamento, non è che si può sempre stare col torcicollo a guardare all’indietro a Renzi e a Berlusconi. Berlusconi come fa a dichiarare guerra a un governo che lui stesso ha dichiarato di aver fatto partire, vantandosi di essere un grande statista? Evidentemente non credeva che sarebbe partito”.
Sulle parole di Meloni (“Salvini generale che si consegna al nemico”). “Ieri le ho mandato un messaggio con scritto: “Minchia!”. Credo che la Meloni abbia ragione sulla forma, ma non sulla sostanza. E’ chiaro che può lamentarsi di non essere stata coinvolta, si poteva fare uno sforzo in più. Però nella sostanza se fossi in lei mi prenderei ancora un giorno di riflessione per decidere se stare nella partita, perché potrebbe valutare i provvedimenti del governo e discuterne giorno dopo giorno. Giorgio Almirante quando fu eletto in Consiglio comunale a Napoli disse: “I nostri voti anche se non graditi ve li sbattiamo in faccia”, e riuscì ad approvare il bilancio riuscendo a determinare anche un’inversione politica del Comune. Sono comprensivo con le questioni formali poste da Meloni, però adesso c’è un governo di cambiamento che può partire e non mi farei sfuggire l’occasione”.