"Matteo Renzi ha qualche birbantello in casa, in questo gigante chiamato Partito Democratico che si sta sforzando come non mai di favorire l’ascesa di quegli avversari politici che si ostinano a non entrare nel prossimo partito della nazione di lotta e di galera". Lo scrive in una nota Francesco Storace, segretario nazionale de La Destra e vicepresidente del Consiglio regionale del Lazio.
"La questione morale si è fermata alle invocazioni di Enrico Berlinguer. Poi – aggiunge Storace – il patto degenere col malaffare ha contaminato la sinistra e oggi quello che è ancora il primo partito italiano è chiamato in ogni angolo del Belpaese a fare i conti con la giustizia. Si intrecciano nella gestione spericolata del potere di casa Pd episodi enormi e fatti minori, ma tutti incommensurabilmente gravi e indicatori di una tendenza ad approfittarsi del denaro pubblico senza alcuno scrupolo. Da Crocetta a De Luca, dalla Barracciu a Marino – ricorda Storace su Il Giornale d’Italia – da Venafro, ex capo di gabinetto di Zingaretti nel Lazio, per la gara Cup che piaceva tanto a mafia capitale; all’ex sottosegretario Meduri per la bruttissima storia di tangenti all’Anas. Senza dimenticare il caso Di Stefano, deputato del Pd, accusato pure lui di tangenti per l’affare Lazioservice, le cui relative carte giudiziarie non si capisce quale direzione abbiano imboccato. Da questo quadretto si capisce bene il motivo per cui il movimento Cinque stelle tallona il Pd: Renzi e soci, con i loro atteggiamenti, sono i migliori alleati di Beppe Grillo. Anche perché – conclude Storace – i compagni della furteria non possono prendersela nemmeno con gli alleati più compromessi di Ncd: e come fai a rimproverargli i Castiglione e gli Azzolini se hai la casa piena di Bassotti?".
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