I belli guadagno di più. Lo dimostra uno studio apparso sul Journal of Applied Physiology, rivista scientifica americana che pubblica le ricerche del prof. Timothy Judge dell’Universita’ della Florida. Secondo lo studio, gli uomini poco avvenenti guadagnano il 13% in meno rispetto a colleghi fisicamente piu’ prestanti, che arrivano a portare a casa uno stipendio piu’ cospicuo a prescindere da intelligenza e grado di preparazione. La tesi dell’Universita’ della Florida trova conferma in una ricerca italiana dell’Associazione Donne e qualita’ della vita, presieduta dalla psicologa Serenella Salomoni che ha intervistato un campione di 120 manager maschi italiani tra i 30 e 50 anni, mettendo a confronto prestanza fisica, gradevolezza estetica e stipendio.
Dalla ricerca emerge che sono soprattutto i giovani rampanti, pronti a sbaragliare la concorrenza non solo per merito ma anche per avvenenza e bellezza, a ricorrere senza troppi scrupoli ad interventi di chirurgia estetica. Una guerra a colpi di bisturi e botox, nell’era dell’immagine, dove il chirurgo plastico e’ piu’ quotato di uno psicologo. Tra gli interventi piu’ richiesti spicca l’addominoplastica (29%), per ritrovare un addome piatto e scolpito. Al secondo posto (20%) la liposuzione e il trasferimento delle masse grasse per ridonare volume al viso e distendere le prime pieghe dovute all’eta’ che avanza.
Tra i piu’ giovani spopolano rinoplastica e liposcultura mentre tra i quarantenni aumentano gli interventi di blefaroplastica (18%) che alleggerisce lo sguardo dalla pesantezza del tempo e dallo stress. Via anche le fastidiose "maniglie dell’amore" (17%). Tra le tecniche piu’ gettonate, l’iniezione di acido ialuronico e la cosiddetta chirurgia tricologica (35%), ossia il comune trapianto di capelli, che non ha eta’: giovani e meno giovani ricorrono sempre piu’ spesso all’innesto di chioma pur di sconfiggere l’alopecia e lo spauracchio di un tupe’, o peggio di un parrucchino. Al bando titubanze e insicurezze, largo alle cosiddette tecniche "soft" come filler, botulino, gel riempitivi e micro tecniche mirate al ringiovanimento globale del viso, cresciute negli ultimi dieci anni. Un volto piu’ riposato e giovane favorirebbe infatti incarichi di maggior responsabilita’, perche’ infonderebbe piu’ fiducia nel potenziale interlocutore. "E’ significativo come gli uomini si affidino in numero sempre crescente alla chirurgia estetica per migliorare l’aspetto fisico e fare carriera. Un binomio, quello di bellezza e ambizione lavorativa, che contagia soprattutto i giovani" spiega Alberto Capone, specialista in chirurgia plastica e primario di Chirurgia Plastica presso l’Azienda Ospedaliera Universitaria di Salerno. Non a caso la Societa’ Italiana di Chirurgia Plastica Ricostruttiva ed Estetica segnala che nel nostro Paese 6 uomini su 100 non disdegnano affatto il ritocco estetico. Dallo studio emerge addirittura che il 29% ha estrema fiducia negli interventi di chirurgia estetica, contro il 4% che si dichiara assolutamente contrario.
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