La stella di Natale, pianta protagonista delle festività natalizie e la sua leggenda. Ha origine nella terra del Messico e può arrivare anche a 4 metri di altezza. Nel corso degli anni è diventata uno dei simboli del Natale ed uno dei regali più regalati.
Secondo la tradizione messicana è una pianta che riesce a conquistare il cuore delle persone. La leggenda popolare racconta che in un villaggio messicano viveva una bambina povera, così povera che non aveva nessun regalo da portare a Gesù per Natale. Mentre gli abitanti del villaggio andavano in chiesa offrendo i loro doni, la bimba rimase a casa sconsolata.
Era triste perché desiderava tanto offrire un pensierino a Gesù, come segno dell’affetto che provava per lui e come segno di devozione. Non sapeva come fare e si rammaricava di questo. In quel momento le apparve un angelo che le propose la soluzione. La creatura celeste la invitò a raccogliere le frasche e le sterpaglie che trovava ai bordi delle strade e di portarle in chiesa.
Questo sarebbe stato il simbolo di un dono fatto con amore e con il cuore e sarebbe stato il più bello fra i doni. La piccola seguì i consigli dell’angelo, raccolse frasche e sterpaglie e depose il mazzo vicino all’altare. Come lo fece, in quel momento il fascio di sterpi si trasformò in una bellissima pianta dai fiori rossi.
I caratteristici fiori furono chiamati Fiori della Notte Santa. Dal folkore popolare messicano quella leggenda si è diffusa un po’ ovunque, e le stelle di Natale sono diventate uno dei regali più classici del periodo di festa. Tuttavia la stella di Natale è una pianta tropicale, non proprio adatta al clima natalizio, perché teme il freddo. Per conservarla più a lungo occorre seguire alcune regole di manutenzione.
E’ consigliabile disporla in luoghi freschi in cui l’aria non sia troppo secca. Nel periodo invernale va conservata in un ambiente luminoso non esposto a correnti di aria fredda. In primavera è meglio tenerla all’aperto, sul balcone o vicino a una finestra, e a maggio va rinvasata potando leggermente e non troppo i rami principali.