Stefano Parisi prossimo coordinatore unico di Forza Italia? Le voci si fanno sempre più insistenti e suscitano l’ira dei big azzurri e delle correnti del partito. A cominciare dal cosiddetto asse del Nord, che fa capo a Paolo Romani, Maria Stella Gelmini e Giovanni Toti.
A colloquio con ‘La Stampa’, il manager di ‘Chili Spa’ lancia l’idea di un’Assemblea costituente a settembre per le riforme "per non disperdere l’esperienza fatta a Milano" e, di fatto, scende in campo per la leadership del centrodestra che sarà. Anche se lui risponde con un "no" accompagnato da un vistoso cenno della mano quando gli chiedono se farà il coordinatore unico di Forza Italia, smentendo l’ipotesi di guidare il partito forzista.
Parisi conferma, voterà No al referendum costituzionale d’autunno. ”La grave responsabilità di Renzi – sottolinea – è di aver messo in gioco se stesso, togliendo qualsiasi cosa riguardo ai contenuti della riforma. Quando fai il capo del governo dovresti cercare le più ampie convergenze sulle regole del gioco. Non ci si può fermare per uno sgambetto e approvare le riforme a colpi di maggioranza. La riforma Boschi nasce per rimediare a un’altra patologia", rappresentata dalla ”riforma del 2001”. Parisi il Senato lo abolirebbe del tutto, per davvero. Però. Perché secondo lui “la riforma del governo è troppo poco aggressiva”, si può e si deve fare di più. E sul destino politico di Renzi: "Renzi puo’ restare a palazzo Chigi anche se dovesse perdere il referendum". Ecco la svolta: Brunetta e compagnia insistono e dicono Renzi a casa se perde il referendum. Ora il messaggio che lancia Parisi è diverso a rappresenta in qualche modo una mano tesa a Renzi. E c’è chi dietro questo gesto vede Silvio Berlusconi, la sua famiglia e il nuovo corso di Forza Italia. Chissà..
Certo è che il progetto di Parisi va a sbattere anche con gli alleati, soprattutto Lega e Fratelli d’Italia. Sia Salvini che Giorgia Meloni ribadiscono che non ci sara’ nessuna scelta calata dall’alto ma che il futuro leader lo sceglieranno gli elettori con le primarie. E poi il centrodestra a cui guardano i due leader e’ quello che si ritrovera’ sabato ad Arezzo in una kermesse organizzata dalla Meloni per ribadire il ‘no’ al referendum. Un appuntamento a cui saranno presenti anche altri azzurri, tra cui Giovanni Toti, da sempre a favore del dialogo con Salvini e Meloni.
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