“Con lo svolgimento degli Stati Generali dell’associazionismo degli italiani nel mondo, una lunga fase di discussione e confronto è stata portata a termine. Il processo di autoriforma delle associazioni ha rappresentato un forte e visibile dato di rinnovamento nell’analisi e di innovazione nelle prospettive, promosso all’interno della più vasta realtà del mondo degli italiani all’estero e della nuova emigrazione”. Così una nota diffusa dal Comitato Promotore degli Stati Generali dell’associazionismo degli italiani nel mondo sugli esiti dell’assemblea del 3 e 4 luglio scorsi e gli impegni futuri.
“Dalle declamazioni sulla esigenza di rinnovamento, ancora presenti e praticate, le associazioni si sono largamente affrancate passando attraverso una rigorosa analisi dalla quale sono uscite con precisi obiettivi programmatici, con una visione di futuro, e, come illustrato nella relazione introduttiva del Comitato organizzatore, con la delineazione di concreti strumenti a disposizione di un progetto di sviluppo autonomo delle associazioni per i prossimi anni. Questi sono i significativi risultati dell’evento che si è svolto il 3 e 4 luglio scorsi a Roma, presso il “Centro Congressi Frentani”, al quale hanno preso parte oltre 200 persone provenienti dalle realtà regionali in Italia oltre che da Svizzera, Germania, Francia, Belgio, Olanda, Inghilterra, Spagna, Repubblica Ceca, Russia, Argentina, Brasile, Venezuela, Usa, Australia, Egitto, in rappresentanza di una rete di oltre 1500 associazioni che avevano aderito al Manifesto degli Stati Generali”.
“La partecipazione intensa di associazioni dall’estero e dall’Italia, i numerosi invitati e la qualità del dibattito che si è svolto (che sarà reso disponibile on line integralmente nelle prossime settimane) hanno evidenziato il livello di una proposta definita attraverso un reale processo partecipativo e validata dagli interventi e dal consenso alle proposte presentate in conclusioni dei lavori, tra le quali l’approvazione del Documento che sancisce la nascita del Forum delle associazioni degli italiani nel mondo, i suoi obiettivi e le modalità organizzative e di lavoro. Ai lavori hanno partecipato anche numerosi esponenti del mondo istituzionale, di partiti e sindacati, della cultura e della ricerca, della stampa e del mondo imprenditoriale; tra gli invitati erano presenti anche diversi parlamentari eletti all’estero alcuni dei quali sono intervenuti. Una importante novità, rispetto al silenzio diffuso registratosi in diversi ambienti, sulle proposte emerse dalla intensa attività del Comitato promotore ed organizzatore degli Stati Generali”.
“Dall’assemblea è emersa una forte critica dei limiti dell’azione parlamentare e, in generale, del mondo politico. Tutto questo alla luce di quanto, da anni, è sotto gli occhi di tutti: l’abbandono totale, da parte dei diversi governi, di un vero interesse verso la realtà degli italiani all’estero. Evidenze che avrebbero invece richiesto un’azione convinta per rimettere nuove e antiche questioni al centro dell’attenzione, in un’azione congiunta e supportata da tutto il mondo della rappresentanza sociale. È anche emersa la mancata capacità di proporre una visione di futuro per gli italiani all’estero dentro i partiti, in Parlamento, nel CGIE, nelle Regioni e nel MAECI; di garantire risorse finanziarie adeguate (tagliate invece dell’80% in 5 anni, quando non completamente cancellate) e di rappresentare adeguatamente esigenze, diritti e opportunità di chi vive all’estero”.
“Gli irrilevanti risultati ottenuti denotano la permanenza di una vecchia idea di italiani all’estero, tutta centrata su una relazione unidirezionale verso l’Italia e verso le dinamiche dei partiti italiani, organizzata prevalentemente con logiche di collegio elettorale; quella che da alcuni è stata rappresentata anche durante l’assemblea è proprio il “vecchio” da superare, costituendo un vero e proprio tallone d’Achille culturale, prima che politico, dell’attuale rappresentanza degli italiani all’estero. Gli “Stati Generali” hanno fatto tagliare gli ormeggi aprendo, senza le consuete rigidità, alle molteplici voci provenienti da un associazionismo pluralistico, autonomo da partiti e istituzioni, che nel “Forum delle associazioni degli italiani nel mondo” avrà uno strumento forte per meglio operare e per meglio esprimere una rappresentanza sociale che esiste e che intende essere riconosciuta in quanto tale. Vale qui la pena ricordare che le diverse decine di incontri realizzati nella fase di avvicinamento agli Stati Generali, come anche l’assemblea conclusiva sono stati completamente autofinanziati dai contributi delle stesse associazioni e che tutto il lavoro svolto è stato prestato esclusivamente a titolo volontario”.
“I prossimi mesi saranno dedicati a dare sostanza agli obiettivi indicati. La scelta a favore di un rinnovato protagonismo delle associazioni dentro gli attuali nuovi processi migratori e nei contesti di storico insediamento interculturale dell’emigrazione italiana, è la motivazione primaria e la fonte di legittimazione delle associazioni che hanno deciso di stare insieme nel Forum, realtà che resta aperta a tutte le associazioni. Nei prossimi mesi vi sarà bisogno di iniziative in grado di consolidare il processo di riorganizzazione, di una piattaforma vera e propria di rivendicazioni e di vertenze da aprire in Italia e all’estero e verso le istituzioni centrali e regionali. Il nostro intendimento è anche quello di sperimentare concretamente azioni progettuali comuni con le quali cominciare a dare alcune risposte significative che riguardano i nuovi flussi di emigrazione e che possano al meglio valorizzare, anche in chiave di cooperazione con l’Italia, la presenza italiana in tanti paesi”.
“Gli Stati Generali si sono chiusi con la proposta, fatta propria da tutti, dello svolgimento di una terza conferenza mondiale degli italiani nel mondo. È un obiettivo, questo, per il cui raggiungimento tutte le associazioni si sentono fortemente impegnate, e che sarà presentata quanto prima al governo. Il Comitato promotore degli Stati Generali intende infine proporre ai Comites lo svolgimento di un’assise comune per individuare gli elementi necessari per un’azione rivendicativa complessiva ed articolata, nelle diverse aree continentali, a partire da quella europea. Anche nei prossimi mesi, intenso sarà il lavoro per il rilancio delle associazioni tra gli italiani nel mondo. In questo senso, invitiamo tutti coloro che non hanno potuto partecipare, a farci pervenire le loro valutazioni e le loro proposte.
Entro l’inizio ottobre, il Comitato organizzatore, implementato, come deciso in assemblea, dalla presenza di altre organizzazioni territoriali all’estero, si riunirà per dare seguito alle decisioni dell’assemblea”.
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