Il nome ‘Star Island’ da solo dà già in’idea di quello che può offrire. Non ha nemmeno cent’anni l’isolotto che si trova a due passi da Miami Beach. È infatti un’isola artificiale, realizzata nel 1922 con l’ausilio dell’Army Corps of Engineers che portò lì la sabbia necessaria. L’artefice della creazione di ‘Star Island’ fu Carl Fisher, co-fondatore di Miami Beach. Collegata attraverso un ponte, ‘Bridge Road’, pur essendo un quartiere pubblico, che fa parte di Miami Beach, l’ingresso è controllato da un servizio di sicurezza che dà l’illusione, che poi in definitiva è una realtà, di trovarsi in un’isola privata. In effetti una volta arrivati al ‘controllo’, dopo essersi fermati, c’è la possibilità di poter entrare nell’isola che sì esiste, ma che è un paradiso per pochi. Ci sono 35 ville all’interno, super esclusive, lì ci abitano davvero i milionari, i ‘ricchissimi’. Per i turisti poi ci sono i tour sulle barche che costeggiano l’isoletta che ha una forma ovale, ma che non ha un accesso pubblico all’acqua. Solo le ville che si affacciano possiedono attracchi, spiagge, tutto quello che si può avere con decine di milioni di dollari. Lì ci hanno vissuto, e ci vivono, grandi nomi del business, dello spettacolo, dello sport. Lì ci hanno girato alcune scene del film ‘Lo specialista’, pellicola del 1994 con Silvester Stallone e Sharon Stone. Lì ha avuto casa Don Jhonson, diventato famoso per ‘Miami Vice’, oppure Shaquille O’Neal, quando faceva canestro per i Miami Heat e ancora Lenny Kravitz, Gloria Estefan e P. Diddy.
Per poter entrare nel circolo esclusivo di ‘Star Island’ bisogna mettere in preventivo di spendere almeno 10 milioni di dollari, questa la residenza più economica dell’isolotto dei famosi. Lì a Star Island, come in altre super esclusive zone di Miami la crisi del mercato immobiliare non si sente. Foreclosure, pignoramenti? Non scherziamo, quella è roba per case o appartamenti di 2-300.000 dollari, quello di Star Island e delle sue sorelle (o fratelli) è davvero un altro mondo.
Nell’isoletta ovale ha la sua residenza Phillip Frost, ultra milionario del settore farmaceutico, che, solo per dare un’idea, recentemente ha donato 35 milioni di dollari per la realizzazione del nuovo Miami Science Museum, al Bicentennial Park, a downtown, ma nel 2003 aveva staccato un assegno da 33 milioni, destinataria quella volta la University of Miami, allora la cifra più alta mai donata per una scuola di musica negli States che per quel motivo fu ribattezzata ‘Phillip e Patricia Frost School of Music’ e anche il museo porterà il nome del ricco businessman e della moglie. E quel mercato immobiliare così esclusivo la crisi l’ha appena avvertita anche perchè chi i soldi li ha (e tanti ovviamente) ha capito immediatamente che era quello il tempo di comprare. Così nel 2011 a Star Island sono state vendute sei mega residenze, la cifra più bassa, 6 milioni per un appezzamento di terra, la più alta 22,5 milioni per la casa di Roustam Tariko, imprenditore russo, fondatore della ‘Russian Standard’ che poi è vodka. Mr. Tariko ha acquistato una villa composta da 9 stanze da letto e 11 bagni e comunque allargando la visuale anche ad altre zone prestigiose e super care, nel 2011 a Miami sono state vendute 15 case con un prezzo superiore ai 6 milioni di dollari e il 40% degli acquirenti sono stati magnati russi, il restante 60% se lo sono divisi americani e sudamericani.
L’acquisto di Mr. Tariko ha seguito di poco quello effettuato da un altro connazionale, Vladislav Doronin, re delle costruzioni in Russia, attuale fidanzato di Naomi Campbell che per 16 milioni di dollari nel 2009, nel momento più cupo della crisi immobiliare, ha comprato la villa che apparteneva all’ex cestista Shaquille O’Neal, il quale all’inizio aveva chiesto 35 milioni, poi alla fine si è accontentato di meno della metà. Ma Mr. Doronin, si racconta per le esclusive stradine di Star Island, una volta diventato proprietario della casa, l’ha completamente ristrutturata, spendendoci altri 20 milioni di dollari.
Ma a Miami il boom immobiliare per soli ricchi non si ferma a Star Island, ovviamente, e non è ristretto esclusivamente alle grandi ville. Vanno forte anche i condomini. Il St. Regis di Bal Harbour l’anno scorso ha inaugurato un edificio con hotel e 245 appartamenti cinque dei quali, un piano intero, sono stati venduti assieme per la non indifferente cifra di 20 milioni di dollari per una superficie complessiva di poco meno di 1400 metri quadrati. «Molti acquirenti – ha spiegato John Manrique, vice presidente del St. Regis per il settore vendite e marketing – cercavano appartamenti grandi e abbiamo cercato di adeguarci». Il 70% delle vendite del St. Regis hanno avuto come destinatari acquirenti internazionali, la maggioranza sudamericani, ma ci sono stati anche gli italiani che qui a Miami si divertono e tanto, poi britannici e canadesi e per dare un’idea di cosa anche alcuni, fortunati, nostri connazionali possono aver comprato ecco i prezzi: mediamente 3,8 milioni di dollari per poco più di 300 metri quadrati.
Tomas Kramer, che è un costruttore, vive a Star Island, al New York Times ha rivelato che ‘due penthouse recentemente sono stati acquistati a Bal Harbour per 20 milioni di dollari ognuno: stiamo assistendo ad una esplosione del mercato e nessuno degli acquirenti era americano’. A sottolineare come questo nuovo boom sia ancora più ‘speciale’ è il fatto che i costruttori, che ancora faticano a ricevere prestiti dalle banche per nuovi progetti, non stanno offrendo nessuna agevolazione finanziaria a chi compra, ciò significa che il denaro, anche cash, contante, non manca almeno a chi ha deciso di investire nelle zone super esclusive di Miami, anche perchè molte imprese che vendono chiedono un deposito che può arrivare fino al 60%.
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