Stanno fottendo il Cavaliere. La pacificazione politica, diventata istituzionale per via della strana maggioranza Pdl-Pd, è una finta. La verità è quella che sa anche lui: lo vogliono in carcere, fuori dal Parlamento. Mignotte, diritti televisivi, Fassino-Consorte, tutti pseudo reati che se fossero stati davvero tali non avrebbero realmente lasciato scampo a Berlusconi già in tempi non sospetti. Ed invece vogliono cucinarselo per bene, adesso.
Era convinto che il basso profilo istituzionale e politico delle ultime settimane, dopo Brescia, avrebbe garantito clemenza politica e giudiziaria. Non è così. Berlusconi capisca che è in guerra. La guerra vera. E sono in guerra anche tutti i suoi milioni di elettori. C’è da imbracciare il mitra politico. C’è da sparigliare le carte. C’è un governo a cui dover fare approvare una legge elettorale decente. C’è un governo da far cadere immediatamente, poi, e la volontà elettorale da riconsegnare agli italiani con regole certe. Al diavolo Renzi, il vero democratico da rottamare (sua l’idea di Prodi al Quirinale e le recenti trattative con D’Alema).
Meno Stato e più libertà. Si ritorni a Forza Italia, se necessario. Si ricomponga la Casa dei Moderati. Dopo Gianfranco Fini, che ha avuto la responsabilità di avere distrutto la destra italiana, serve ricomporre il quadro. E lo si deve fare con Berlusconi in campo per l’ultima volta. Subito. Prima che qualche toga si innervosisca.
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