Dopo i casi dei piccoli Federico e Celeste, ai quali i giudici hanno dato il via libera per il proseguimento dei trattamenti gia’ avviati secondo il metodo Stamina, altri ricorsi sarebbero in arrivo da parte dei genitori di altri bambini malati in cura agli Spedali Civili di Brescia. Ad annunciarlo e’ il presidente di Stamina Foundation, Davide Vannoni, mentre sul fronte politico sia il Pd sia il Nuovo centro destra (Ncd) chiedono un intervento del Parlamento.
”Vari genitori stanno valutando la possibilita’ di presentare ricorso chiedendo che i figli possano proseguire i trattamenti gia’ iniziati con le prime infusioni agli Spedali Civili di Brescia”, afferma Vannoni. Attualmente, spiega, ”sono 33 i pazienti in trattamento a Brescia. Pazienti che hanno iniziato le cure ma che hanno poi dovuto interrompere le infusioni a seguito dell’indisponibilita’ dei medici dell’ospedale bresciano ad affettuare le cure”. Di questi, ”venti sono bambini: tutti hanno gia’ effettuato delle infusioni. Ora, dopo i ricorsi presentati e vinti dai genitori di Federico e di Celeste, anche altri genitori stanno valutando la possibilita’ di seguire la stessa strada”.
Potrebbero dunque essere prossime nuove pronunce di Tribunali, mentre il mondo politico ‘alza le barricate’ contro il protocollo Stamina: ”Sono convinta che sia necessario un atto formale delle istituzioni e del ministero della Salute”, afferma la presidente della commissione Sanita’ del Senato, Emilia Grazie De Biasi, annunciando che e’ ormai alle ultime battute l’inchiesta conoscitiva promossa dalla stessa commissione sulla vicenda. Netto il capogruppo Pd Luigi Zanda: ”Presentero’ al piu’ presto un emendamento, a un provvedimento che possa essere approvato molto rapidamente, per regolamentare – annuncia, commentando il via libera del tribunale di Venezia alle infusioni per Celeste – il disordine creato dall’avviata sperimentazione di fatto della terapia del metodo Stamina senza attendere la decisione del Comitato scientifico del ministero della Salute e, soprattutto, in presenza di un’indagine penale in corso per associazione a delinquere e truffa".
In relazione a Stamina, anche secondo la capogruppo Ncd in Commissione Sanita’, Laura Bianconi, ”vi e’ la necessita’ di un intervento normativo per regolamentare la somministrazione di presunti farmaci che non hanno alcuna certificazione scientifica".
Intanto, solidarieta’ ai medici di Brescia – che hanno interrotto i trattamenti in attesa della pronuncia del comitato scientifico – arriva dall’intersindacale medica, che raggruppa i maggiori sindacati del settore, mentre il mondo scientifico, e non solo, attende le conclusioni del comitato nominato dal ministro della Salute, Beatrice Lorenzin. ”Attendiamo la documentazione necessaria da parte del ministero per iniziare la nostra valutazione – ha affermato il presidente del Comitato scientifico, Michele Baccarani -. Abbiamo avuto un primo incontro in videoconferenza ed il ministero ha esposto la vicenda. Ora attendiamo la documentazione”. Il compito del Comitato, ha quindi chiarito, ”e’ valutare se il protocollo Stamina risponde o meno ai criteri scientifici richiesti per l’avvio di una sperimentazione”. Tra i materiali che saranno al vaglio del Comitato, l’intera documentazione ministeriale, quella prodotta dall’Agenzia italiana del farmaco e dal Comitato etico degli Spedali Civili di Brescia.
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