Legge di stabilità e italiani all’estero. In questi giorni se ne sentono davvero di tutti i colori. I deputati del Pd eletti oltre confine cantano vittoria perché è stato approvato un emendamento che destina 4,9 milioni di euro a diversi capitoli che riguardano il mondo dell’emigrazione. Ma è davvero il caso di brindare?
Claudio Micheloni, senatore eletto oltre confine del Pd e presidente del Comitato per le questioni degli italiani all’estero al Senato, in una nota prova a fare luce sulla questione e racconta quella che ritiene essere “la verità dei fatti”, e lo fa perché prima di ogni altra cosa, spiega, “è bene informare correttamente i cittadini”.
Dunque, dichiara il senatore, “la verità è che a fronte di una richiesta di fondi per i principali capitoli di spesa riguardanti gli italiani all’estero presentata da me, dai senatori del collegio estero e sottoscritta anche da altri senatori (Sangalli, Pegorer, Corsini, Fattorini, Tronti, Maran, Verducci, Pagano, Dalla Tor e Mussini), pari alla cifra complessiva di 6.900.000 euro, la disponibilità iniziale del Governo si aggirava intorno a un paio di milioni".
"Per rendere più chiaro lo scenario, è bene illustrare queste voci di bilancio nel dettaglio: COMITES – il taglio previsto era pari a 43.449 euro; la proposta emendativa era pari a 150.000 euro; il risultato è pari a 100.000 euro. CONTRIBUTO CGIE – il taglio previsto era pari a 30.416 euro; la proposta emendativa era pari a 150.000 euro; il risultato è pari a 100.000 euro. CONTRIBUTO DIFFUSIONE LINGUA E CULTURA ITALIANA ALL’ESTERO – il taglio previsto era pari a 3.293.248 euro; la proposta emendativa era pari a 4.700.000 euro; il risultato è pari a 3.400.000 euro. CAMERE DI COMMERCIO ITALIANE ALL’ESTERO – il taglio previsto era pari a 2.500.000 euro; la proposta emendativa era pari a 5.000.000 euro; il risultato è pari a zero. PATRONATI – il taglio previsto era pari a 48.000.000 euro; la proposta emendativa era pari a 48.000.000 euro (em. Parente, inteso ad azzerare il taglio) e 15.000.000 euro (em. Micheloni; la cifra corrisponde alla stima del risparmio che si considera di conseguire attraverso la razionalizzazione del sistema ispettivo); il risultato è pari a 20.000.000 euro, mentre la razionalizzazione del sistema ispettivo, parte di una più generale riforma dei patronati, è stata assunta come raccomandazione in un ordine del giorno. ISTITUTI ITALIANI DI CULTURA – a fronte dei tagli previsti, la proposta emendativa era pari a 750.000 euro; il risultato è pari a 500.000 euro. STAMPA ITALIANA ALL’ESTERO – a fronte di nessun taglio previsto, la proposta emendativa era pari a 800.000 euro; il risultato è pari a 650.000 euro. AGENZIE DI STAMPA SPECIALIZZATE ITALIANI ALL’ESTERO – a fronte di nessun taglio previsto, la proposta emendativa era pari a 200.000 euro; il risultato è pari a 100.000 euro. Per promuovere l’attrattività delle università italiane nel mondo è stata avanzata una proposta innovativa che prevedeva uno stanziamento di 200.000 euro; il risultato è pari a 150.000 euro. Quanto all’ILA -aggiunge Micheloni – a fronte di nessun taglio previsto, è stato approvato un finanziamento di 230.000 euro per il 2016. Nel caso delle detrazioni per i carichi di famiglia, dell’IMU per gli italiani all’estero (ferma rimanendo l’eccezione per i pensionati) e dell’IVA per le agenzie turistiche extra-UE, le proposte emendative sono state respinte!".
"È grazie al lavoro costante fatto in Commissione Bilancio del Senato da Di Biagio e Turano, sempre presenti, dal senatore Giacobbe, e soprattutto grazie al sostegno del presidente Tonini, che è stato raggiunto il risultato finale di uno stanziamento complessivo di 5.000.000 euro: il massimo che si potesse ottenere nelle condizioni date, anche se personalmente lo ritengo insufficiente rispetto alle necessità reali" continua Micheloni.
"Inoltre – continua l’esponente del Pd – per quanto concerne le proposte inerenti la ristrutturazione della rete diplomatico-consolare, ispirate alla spending review ad invarianza dei servizi cui il MAECI continua a opporsi, è stato accolto un ordine del giorno che impegna il Governo a verificare tali proposte, sotto il profilo economico, a fronte di quelle del MAECI, in maniera tale da creare le condizioni per un dibattito concreto e trasparente sulla rete diplomatico-consolare, la sua efficienza e i suoi costi. E’ stato accolto, inoltre, un ordine del giorno, collegato ai finanziamenti per i Comites e il CGIE, che impegna il Governo a presentare una riforma organica della rappresentanza entro giugno 2016".
"Fin qui la doverosa ricostruzione degli eventi; ma c’è chi sta in Parlamento – sottolinea con una nota Micheloni – per occuparsi della propria immagine, pensando che Facebook, Twitter, Newsletter e comunicati bastino per prendere in giro gli elettori”.
Ed ecco l’attacco del senatore all’On. Laura Garavini, eletta all’estero Pd, la quale, evidenzia Micheloni, “asserisce di aver orientato il Governo con un intervento nell’assemblea dei gruppi parlamentari del PD”. Forse “non sa che nella giornata di martedì il lavoro della Commissione Bilancio sugli emendamenti riguardanti il Mezzogiorno, tema non propriamente secondario nell’agenda politica nazionale, è stato sospeso. Come formalmente comunicato dal ministro Boschi, infatti, il presidente del Consiglio non aveva potuto esaminarne i contenuti a causa degli impegni sopraggiunti in seguito al massacro di Parigi. Oppure forse lo sa, ma è convinta, – continua Micheloni – o vuole convincere gli elettori, che il Presidente del Consiglio abbia comunque trovato il tempo per assegnare una corsia preferenziale alle richieste della signora Garavini. In ogni caso le cose sono andate come ho scritto sopra, quindi in modo radicalmente diverso da quanto la Garavini ha ritenuto di raccontare, offendendo l’intelligenza degli italiani all’estero. Meno male – conclude Micheloni – che nel Governo e nel Pd esistono ancora persone serie, che rispettano gli elettori, il Parlamento e il Governo".
Non si è fatta attendere la risposta di Garavini alle parole del senatore eletto in Europa: "Ho letto quanto ha sottolineato in una nota il senatore Claudio Micheloni, presidente del Comitato per le Questioni degli Italiani all’estero, riguardo la ‘verità dei fatti’ sulle risorse per le politiche legate agli italiani all’estero nella legge di stabilità. Mi ha regalato un grande momento di ilarità. Al senatore voglio dire: Micheloni stai sereno".
Garavini si allontana con ironia dalle polemiche e invita a "parlare di cose serie": "Sono stati recuperati 5 milioni di euro per gli italiani all’estero". "E’ la prima volta che il Pd riesce a portare a casa un grande risultato per gli italiani all’estero" spiega infatti Garavini che non ha intenzione di alimentare contrasti: "Piuttosto ci rido su". Una replica che non dice nulla e che non chiarisce a fondo i dubbi sollevati da Claudio Micheloni. Forse perché Micheloni ha davvero solo raccontato “la verità dei fatti”.
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