La legge di stabilità 2016 arriva al voto del Senato blindato dalla questione di fiducia posta dal governo sul maxiemendamento annunciato in aula dal sottosegretario Luciano Pizzetti, per far sì che si arrivi senza indugi all’approvazione e al passaggio a Montecitorio. La mossa del governo per quella che sarebbe la quarantaseiesima fiducia della legislatura non è però ben digerita dalle opposizioni: "A cosa serve il confronto sul merito dei contenuti in Commissione, se poi la maggioranza presenta comunque un maxiemendamento?" si chiede Dario Stefàno di Sel.
"La maggioranza, durante l’esame del testo in Commissione Bilancio, aveva manifestato una certa apertura su iniziative emendative anche importanti, come quella da me proposta per la cancellazione l’Imu agricola anche sui terreni agricoli presi in affitto dai giovani agricoltori. Poi, però, di colpo – conclude Stefàno – questa apertura è stata dapprima stoppata dal Governo in Commissione e poi, oggi, attraverso la presentazione del maxiemendamento, definitivamente stroncata. Anche questa volta, quindi, non si terrà conto della sensibilità politica espressa e dimostrata in materia all’interno della Commissione".
In effetti oggi in aula si era discusso molto dei temi, con quello del Mezzogiorno su tutti, e con il viceministro dell’Economia Enrico Morando che aveva ipotizzato come tipo di intervento "l’introduzione del credito d’imposta automatico per gli investimenti, o l’incremento della decontribuzione per i nuovi assunti nel 2016". Una delle novità intanto è la decisione di rendere possibile la rateizzazione in dieci tranche del pagamento del canone Rai, una scelta che per il capogruppo Pd Giorgio Santini "risponde a una logica di chiarezza e di semplificazione, i cittadini potranno usufruire di una favorevole rateizzazione, cosa che in un bilancio familiare pesa sempre in modo positivo. Il pagamento sarà automatico ecollegato alle normali bollette".
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