“Misure non convenzionali di politica monetaria”, così si comincia a ragionare nelle alte sfere della Banca Centrale Europea, per abbattere lo spettro deflattivo nell’eurozona. Infatti, mentre la Germania continua a temere l’iperinflazione, stiamo morendo di stagflazione. Con un principio di infarto, qualche medico prescriverebbe Viagra? L’anomalia, in malafede, è molto simile.
Con l’euro a 1,40 sul dollaro, perfino Mario Draghi ha dichiarato che valori superiori a 1,20 danneggino gravemente l’economia italiana e in generale del Sud Europa. E per quanto i teutonici siano gli unici ad essere cresciuti, un timido + 0,8% del PIL segna la battuta d’arresto di chi a furia di mangiare i suoi vicini, non riuscirà più ad ingigantirsi.
Il tasso di costo della moneta, già ai minimi storici (0,25%) potrebbe calare ulteriormente e avrebbero in serbo altre misure shock per costringere le banche a immettere nel sistema liquidità. Ovvero, tassi d’interesse negativi sui depositi in BCE. Sta a significare che la moneta raccolta subirebbe perdite se non venisse offerta come credito.
Tuttavia, questo penalizzerebbe ancora di più i risparmiatori, che già soffrono bassi rendimenti sui loro conti corrente, ed è ovvio che, aumentando l’offerta di liquidità, bisogna ridurre le remunerazioni bancarie, comprimendo la forbice tra interessi attivi e passivi.
E’ una misura importante, necessaria, per rimettere in moto l’economia. Ma da sola, serve a ben poco. Per quanto possa divenire attrattivo indebitarsi, urge ridisegnare le linee guida del lavoro e l’asse dell’attenzione deve spostarsi dalla Borsa alle PMI.
Il capitalismo, toccasana della crescita, senza misure adeguate di welfare si trasforma in diseguaglianza ed odio sociale. L’austerità, è il più grande inganno che si è propinato agli Stati Nazione durante i periodi di recessione.
Se raddoppi il mutuo ad un soggetto con lo stipendio dimezzato, come puoi pretendere che questo in futuro spenda di più?
Il voto del 25 Maggio, spero diventi il pilastro su cui issare il vessillo di libertà che i popoli europei hanno il diritto/dovere di rivendicare per tornare al centro di una comunità, al centro del benessere, e perché no, al centro del mondo sviluppato.
Twitter @andrewlorusso
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