Fabrizio Rondolino, editorialista dell’Unità, è intervenuto questa mattina ai microfoni di Radio Cusano Campus e ha parlato della crisi dell’Unità: “Sono la persona meno indicata per dire cosa stia accadendo. E’ ovvio che se un giornale va male, la responsabilità primaria è del direttore. Se un direttore prende un giornale a x copie e in pochi mesi calano copie vendute, prestigio e credibilità non dovrebbe dare la colpa a tutti gli altri meno che a se stesso, ma prima ragionare sui propri limiti, sui propri difetti e sugli errori che ha fatto nel corso degli ultimi mesi. L’Unità rischia la chiusura, anche se è possibile che arrivino nuovi soci o che si inventi una nuova formula editoriale. E’ un fatto che un giornale di carta di diffusione nazionale ha dei costi enormi, io personalmente fin dall’inizio avrei fatto solo una cosa online, perché per un giornale come l’Unità una serie di costi potrebbero essere abbattuti. Rondolino direttore dell’Unità? No, i direttori devono essere inclusivi, io sono più un polemista. Sarei un pessimo direttore”.
Su Renzi: “Sono soddisfatto di questa sparizione alla Young Pope. Tutta la serie gioca sul fatto che lui non si fa mai vedere e fa impazzire il mondo. E infatti il nostro piccolo circolo politico mediatico sta impazzendo. Ho incontrato Formigli qualche giorno fa, in una occasione ricreativa, e scherzando gli ho chiesto ora come farà senza Renzi e lui, sempre scherzando, mi ha risposto che senza Renzi non sa che cosa fare. Questa cosa è formidabile, spero che duri ancora un po’, un periodo di decantazione non può che fare bene a tutti, in vista di un ritorno che spero sia in grande stile”.
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