Riduzione in termini monetari della spesa per l’acquisto di beni e servizi, ridimensionamento delle strutture dirigenziali, compattamenti di uffici e amministrazioni, eliminazione di spese di rappresentanza e convegni. Sono i capitoli oggetto dell’attivita’ di revisione della spending review, secondo quanto si legge nella bozza della direttiva, all’esame del Consiglio dei ministri. L’attivita’ di revisione della spesa di ogni amministrazione, si spiega, dovra’ concentrarsi su undici punti.
Si parte dalla revisione dei programmi di spesa e dei trasferimenti, ‘verificandone l’attualita’ e l’efficacia ed eliminando le spese non indispensabili e comunque non strettamente correlate alla missioni istituzionali’. Secondo punto riguarda la razionalizzazione delle attivita’ e dei servizi offerti sul territorio e all’estero, ‘finalizzata alla riduzione dei costi e alla razionalizzazione della distribuzione del personale, anche attraverso concentrazioni dell’offerta e dei relativi uffici’.
Il programma prevede, al terzo punto, la riduzione, ‘anche mediante accorpamento, degli enti strumentali e vigilanti e delle societa’ pubbliche’. Inoltre ci dovra’ essere una ‘riduzione in termini monetari per la spesa per l’acquisto di beni e servizi’ anche mediante l’individuazione di responsabili unici della programmazione di spesa, nonche’ attraverso una ‘piu’ adeguata utilizzazione delle procedure espletate dalle centrali di acquisto e una piu’ efficiente gestione delle scorte’.
Quinto punto del programma riguarda la ricognizione degli immobili in uso, la riduzione della spesa per locazioni, ‘assicurando il controllo di gestione dei contratti’. Si prevede, poi, l’ottimizzazione dell’utilizzo degli immobili di proprieta’ pubblica anche ‘attraverso compattamenti di uffici e amministrazioni’. All’ottavo punto si stabilisce la ‘restituzione all’agenzia del demanio degli immobili di proprieta’ pubblica eccedenti fabbisogni’; mentre il punto consecutivo prevede l’estensione alle societa’ in house dei vincoli vigenti in materia di consulenza’.
Il programma della spending review prevede, inoltre, l’eliminazione di spese per rappresentanza e spese per convegni, salvo casi eccezionali come i rapporti con le autorita’ estere’. Ultimo punto stabilisce la proposizione di impugnazione avverso sentenze di primo grado che riconoscono miglioramenti economici progressivi di carriere per dipendenti pubblici, onde evitare che le stesse passino in giudicato’.
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