Il dibattito e’ stato lungo e faticoso, con discussioni che si sono protratte fino a tarda notte, ma alla fine l’Europa ha confermato la sua determinazione a fare dello spazio un settore strategico per lo sviluppo e la competitivita’ a livello internazionale.
La Conferenza Ministeriale dell’Agenzia Spaziale Europea, riunita a Napoli, esce da due giornate lunghissime ma fruttuose, con un investimento complessivo di 10 miliardi per i prossimi tre anni: la decisione piu’ realistica alla luce della crisi attuale, contro le migliori speranze che puntavano ad uno stanziamento di 12 miliardi. Soddisfatta anche l’Italia, rappresentata dal ministro dell’Istruzione, Universita’ e Ricerca, Francesco Profumo, e dal presidente dell’Agenzia Spaziale Italiana (Asi), Enrico Saggese. Con un contributo di 1,2 miliardi in tre anni il nostro Paese conferma il ruolo di terzo contributore dell’Esa, dopo Francia e Germania.
Il successo della Ministeriale 2012 e’ stato aver sciolto i due grandi nodi della due-giorni della Ministeriale, con l’approvazione del nuovo lanciatore europeo Ariane 6, preceduto dallo sviluppo di una versione modificata dell’Ariane 5 chiamata Ariane 5 Me (Mid-life Evolution), e il prolungamento del finanziamento alla Stazione Spaziale fino al 2020, contro un’ipotesi iniziale di limitarlo al 2017.
La Ministeriale e’ stata una riunione importante anche dal punto di vista politico, con due risoluzioni hanno definito il ruolo dell’Esa ed i compiti rispettivi di Esa e Unione Europea in campo spaziale. A questo proposito l’Italia ha auspicato che Esa e Unione europea trovino le modalita’ per garantire la sinergia tra le rispettive attivita’ nel settore spaziale in modo da evitare duplicazioni e massimizzare i ritorni degli investimenti degli stati membri. Sostegno italiano anche i programmi Galileo e Gmes, dei quali e’ stata sottolineata l’importanza di avere i primi servizi entro fine 2014.
Successo italiano anche per quanto riguarda l’approvazione del nuovo lanciatore Ariane 6, al quale l’Italia contribuisce con 26 milioni, e lo sviluppo del programma Vega, con un finanziamento di 85 milioni. Il nostro Paese, che sostiene il programma per oltre il 60% dei costi, ha inoltre chiesto ed ottenuto per la prima volta anche il sostegno dell’agenzia spaziale tedesca Dlr con 9 milioni.
Soddisfazione anche per il sostegno della Stazione Spaziale fino al 2020, che l’Italia sostiene con 144 milioni, 45 dei quali per favorire un rafforzamento della cooperazione con la Nasa attraverso la realizzazione di un modulo di servizio per il futuro veicolo di trasporto umano della Nasa, il cosiddetto ‘barter element’. L’Italia guarda anche a Marte, con un contributo di 55 milioni alla missione ExoMars. Complessivamente l’Italia ha stanziato 137 milioni per i programmi sui lanciatori, 208 per l’osservazione della terra, 200 per i programmi di volo umano, 109 per sviluppo tecnologico, telecomunicazioni, navigazione e sicurezza. Nei prossimi cinque anni, infine, e’ previsto un contributo di circa 500 milioni per i programmi obbligatori.
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