Equitalia sparisce. L’agenzia di riscossione dei tributi comunali smette di essere tale, messa fuori gioco, eliminata dalla legge numero 70 del 30 maggio 2011. L’articolo 7, comma 2, prevede infatti “la cessazione definitiva di tutte le attività di Equitalia in materia di riscossione per gli enti locali a datare 30 giugno 2013”. Respirano molti italiani, non più oppressi dalla dura azione dell’agenzia deputata alla riscossione dei tributi inevasi. Un martello, Equitalia: dolorosi gli effetti sui contribuenti. I comuni dovranno arrangiarsi da soli, e nulla sarà più come prima, ovvio. Equitalia azzerata. Anche se circolano voci incontrollate di una proroga. Sarebbe la quarta, dopo la terza che le era stata riconosciuta alla fine del 2012. I Comuni sono chiamati a provvedere, e non è certamente un’impresa prevedere l’esplosione del caos. Equitalia ha scritto intanto una lettera ai sindaci, chiedendo di non inviare più ruoli a partire dal 20 maggio. Le attività di riscossione cesseranno il prossimo 1° luglio. Di conseguenza, le nuove cartelle sui debitori non avrebbero la possibilità di arrivare ai contribuenti in tempo per la riscossione. Diventerebbero meri atti amministrativi per i Comuni, costretti a pagare comunque il lavoro di Equitalia. Un gran casotto in pectore. La maggior parte delle amministrazioni comunali non è attrezzata, e non si capisce come possano attrezzarsi in meno di due mesi. Legittime le preoccupazione esposte da Federcontribuenti e dall’Anci.
In Italia i comuni sono ottomila. Cinquemila quelli che si servono di Equitalia per la riscossione delle proprie entrate. Secondo le stime, la riscossione a ruolo degli enti locali vale un miliardo e mezzo all’anno. Un’entrata enorme, irrinunciabile per i Comuni. Rinvio dell’Imu e gestione della Tares, la tassa sui rifiuti urbani solidi, mettono in crisi i sindaci, alle prese a breve anche con la riscossione dei tributi. I comuni hanno poco più di un mese e mezzo per inventarsi un altro sistema di riscossione. L’ha già fatto Bologna, seguendo la strada tracciata da Calalzo di Cadore, duemila abitanti nelle dolomiti bellunesi, indipendente nella riscossione dei tributi dal 2011. Il primo in assoluto ad applicare il decreto di maggio 2011. Bologna è partita nel 2012. Riscuote direttamente i tributi sia nella fase volontaria che in quella coattiva. L’attuale funzionale assetto nasce da una gara a livello regionale. Il nuovo contratto d’appalto è stato stipulato con Engeneering, società specializzata nella gestione dei tributi locali, e Poste Italiane. L’attività di riscossione è completamente esternalizzata. Il comune di Bologna mantiene la totale gestione delle attività. I conti correnti sono tutti intestati al Comune, gestiti dal personale comunale che si occupa anche dei piani di riscossione. Engeneering e Poste Italiane provvedono a tutto il resto: riscossione agli sportelli, call center, emissione e notifica atti, attività cautelari, fermi amministrativi, pignoramenti mobiliari e immobiliari. A Bologna il distacco da Equitalia ha prodotto ottimi risultati. Senza l’agenzia di riscossione più odiata dagli italiani, le cose funzionano meglio. Comunque bene. La buona organizzazione paga sempre.
Prossima alla sparizione Equitalia come agenzia di riscossione, i comuni italiani hanno l’obbligo di non ritrovarsi un buco nel bilancio. Una prospettiva inquietante che discende appunto da quel miliardo e mezzo di euro in ballo. Le opzioni a disposizione dei comuni sono due, punto e basta. Provvedere direttamente alla riscossione dei tributi attraverso un sistema interno, oppure darlo in appalto ad una società esterna attraverso un bando di gara. Come ha fatto Bologna. I cittadini contribuenti potranno eventualmente godere di qualche vantaggio derivante dal caos in arrivo? Difficile che possano fare i furbetti: le cartelle arriverebbero ai loro domicili tutte insieme, sarebbe solo una questione di tempo. Equitalia e gli enti locali si dicono addio, ma il trasferimento dei carichi pendenti avverrà a prescindere.
Il presidente Anci, Alberto Cattaneo, ha scritto ai presidenti della Commissione Bilancio e delle commissioni Finanza di Camera e Senato. La lettera contiene la richiesta di un incontro urgente che approfondisca il problema della riscossione delle entrate. Il presidente Anci chiede conferme: i comuni non dovranno rischiare la perdita delle entrate. In definitiva, ogni ente potrà incaricare un qualunque avvocato per recuperare multe e tributi. Equitalia ha indicato come fare, prima di finire fuorigioco.
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