Il folle atto che ha portato ieri un imprenditore fallito ad uccidere tre persone all’interno del Tribunale di Milano, non è da sottovalutare. Dire che è tutta colpa della politica sarebbe superficiale, banale e demagogico. Tuttavia una riflessione su quanto negli ultimi anni è accaduto nel nostro paese nel mondo imprenditoriale è d’obbligo.
Nel 2014 sono fallite in Italia circa 15.000 imprese, mille in più dell’anno precedente, quando il 2013 era già un record negativo per tutte le partite iva attive. Non so e non voglio sapere se il colpevole di ieri avesse problemi mentali o una natura criminale innata, ma so che la disperazione umana può portare alla follia più terribile: quella omicida.
La decadenza dell’economia non molla la presa ed il disagio e la disperazione raddoppia i suicidi: tra il 2012 ed il 2014 infatti sono 439 le persone che si sono tolte la vita per motivi economici; molto probabilmente il numero è arrotondato per difetto per i numerosi casi non riconosciuti come tali. Il 45% sono imprenditori ed il 42% disoccupati. E’ quindi un dovere porsi domande sulla politica ed io mi sento di chiamarla in causa eccome la politica.
Governare una nazione non è certo semplice, ma vedere sperperare miliardi in modo irresponsabile e vedere nelle stanze dei bottoni individui incapaci, causa un’enorme irritazione ad ogni cittadino. Chi o cosa se non la politica deve amministrare al meglio le risorse? Chi, se non la politica, deve imporre una tassazione ragionevole e non la più massacrante del mondo? Chi, se non la politica, deve agevolare chi crea posti di lavoro e fatturato, quindi PIL ? Chi, se non la politica, deve predisporre l’inserimento nel mondo del lavoro dei nostri ragazzi dopo le superiori o l’università? Chi, se non la politica, deve migliorare la qualità della vita della popolazione? Chi, se non la politica, deve impedire la povertà assoluta o l’usura o la disperazione della gente?
Gli schifosi casi di sperpero sono innumerevoli e non è qui la sede per elencarli tutti; idem per i mancati incassi fiscali, cito solo i miliardi evasi per i redditi di tutto il mercato della prostituzione. La giustizia è ridotta ad un colabrodo, entrano gli arrestati da una porta ed escono dall’altra, rendendo inutile l’impegno delle forze dell’ordine. Sappiamo dove e come si spaccia droga e il florido mercato prosegue indisturbato. Esistono pensioni d’oro vergognose e restano li, immutate. Si dovevano dimezzare i parlamentari, non l’ho visto fare. Si dovevano eliminare le Province, hanno combinato il solito pasticcio. Si doveva eliminare l’inutile e dannoso superbollo auto, ma continua a causare una stupida perdita economica allo Stato e ai cittadini.
Gli appalti pubblici sono spessissimo inquinati da corruzione e mafie. Gli studi di settore puniscono ingiustamente chi è in ginocchio per mancanza di clienti o per cali di fatturato improvvisi. Versiamo denaro per pensioni che non avremo e questo punto lo considero un’appropriazione indebita legalizzata.
Abbiamo 260.000 militari e la sicurezza è simile ad un paese di terza categoria. Abbiamo spese militari da capogiro e non saremmo in grado di bloccare un branco di terroristi. Abbiamo la Marina Militare che aiuta i clandestini a sbarcare a centinaia di migliaia, sì, centinaia di migliaia; poi li sistemiamo in hotel a spese nostre e per nostre intendo anche a spese di chi percepisce 500 euro di pensione o di chi è nella fascia di povertà.
Insomma, una serie di governi che avrebbero difficoltà perfino ad amministrare il mio condominio, hanno causato un danno finanziario spaventoso che dura da molti anni. Il folle gesto di ieri non è il primo e non sarà l’ultimo. Se il benessere fosse diffuso, la legalità concreta e la giustizia fosse davvero giusta, questi gesti sarebbero casi isolati. Chi, se non la politica, deve fare un esame di coscienza?
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