I sindacati spagnoli non cambiamo idea: resta negativo il giudizio sulla riforma del lavoro approvata per decreto venerdi’ scorso ed entrata in vigore ieri. Lo ha ribadito Ignacio Fernandez Toxo, segretario generale delle Comisiones Obreras, a seguito dell’incontro con il ministro del Lavoro, Fatima Bañez. La giornata di Bañez prevede l’illustrazione della riforma voluta dal primo ministro popolare Mariano Rajoy alle diverse rappresentanze sindacali, dei lavoratori dipendenti e degli autonomi. "Non e’ una riforma per la contrattazione ma e’ per il licenziamento e, oltretutto, colpevolizza i disoccupati per la loro situazione", ha dichiarato Toxo ripreso da El Mundo. La riforma e’ nata "per motivi fiscali, slegati dal mondo del lavoro" gli ha fatto Candido Mendez, segretario generale della Union General de Trabajadores, secondo cui "distruggera’ molti posti di lavoro nel breve termine". Le due sigle della sinistra sindacale, fra le promotrici dello sciopero generale convocato per il prossimo 19 febbraio, hanno anche fatto sapere di aver ravvisato elementi nel decreto del governo Rajoy alcuni elementi di incostituzionalita’. La riforma appena approvata prevede fra l’altro licenziamenti piu’ facili per motivi economici, la diminuzione del trattamento di fine rapporto, la creazione di un nuovo contratto a tempo indeterminato tagliato sulle Pmi e contributi a favore dell’assunzione di disoccupati "di lunga durata". Il tasso ufficiale di disoccupazione in Spagna e’ al 22,85 per cento.
ItaliaChiamaItalia, il TUO quotidiano online preferito. Dedicato in particolare a tutti gli italiani residenti all'estero. Tutti i diritti sono riservati. Quotidiano online indipendente registrato al Tribunale di Civitavecchia, Sezione Stampa e Informazione. Reg. No. 12/07, Iscrizione al R.O.C No. 200 26
Discussione su questo articolo