Pubblicato il 21 dicembre 2020, nella seduta n. 286
FAZZOLARI – Al Ministro degli affari esteri e della cooperazione internazionale.
Premesso che:
con precedente atto di sindacato ispettivo (4-03758), l’interrogante aveva sottoposto all’attenzione dei Ministri degli affari esteri e della cooperazione internazionale e dell’istruzione alcuni profili di scarsa chiarezza inerenti alla proprietà dell’edificio della casa degli italiani di Barcellona, in Spagna, emersi in via del tutto “incidentale” in seguito ad alcuni controlli richiesti dal Ministero degli affari esteri, propedeutici alla rinnovo del contratto di affitto, volti a verificare in particolare la sussistenza dei requisiti di sicurezza necessari per lo svolgimento dell’attività scolastica e dei permessi d’uso;
un certo scalpore si era venuto a determinare, anche per la risonanza internazionale, intorno alla vicenda, in relazione alla circostanza che, come riportato dai media italiani e spagnoli, in seguito a tali richieste, il console d’Italia a Barcellona, Gaia Lucilla Danese, venuta a conoscenza dell’assenza delle autorizzazioni obbligatorie prescritte per legge, con decreto n. 1/2020 del 3 gennaio 2020 aveva disposto la chiusura temporanea del plesso che ospita il liceo;
nel citato atto di sindacato ispettivo l’interrogante aveva rilevato altresì alcuni elementi di scarsa chiarezza relativi alla titolarità dell’edificio ospitante, ponendo in particolare, tra gli altri, interrogativi inerenti all’effettiva verifica ministeriale della titolarità dell’immobile sito in via Mendez Vigo a Barcellona;
in risposta a tali interrogativi, in data 1° settembre 2020 il vice Ministro degli affari esteri aveva comunicato che la titolarità dell’edificio si facesse risalire alla “casa degli italiani” sulla base dello statuto della stessa associazione, approvato dall’assemblea generale straordinaria del 25 marzo 1999, e che ai sensi dello statuto l’edificio di pasaje Mendez Vigo (assieme al sito di carrer de Setanti n. 10-12) costituisce il patrimonio immobiliare dell’associazione; la titolarità dunque sarebbe comprovata, allo stato attuale, esclusivamente dallo statuto (dunque, esclusivamente da quanto dichiarato unilateralmente dall’associazione stessa) e, come riportato nella stessa risposta, “da risultanze documentali emergenti ‘indirettamente’, connesse alla presenza per un certo periodo all’interno dell’edificio di Mendez Vigo anche dell’istituto italiano di cultura”;
ancora, si legge nella risposta, “per quanto riguarda l’edificio di Mendez Vigo, dalla visura non sembra risultare un cambio di titolarità, ma piuttosto un cambio di denominazione della società titolare da ‘società italiana di beneficienza e scuole’ a ‘casa degli italiani’ o ‘casa de los italianos’», aggiungendo che “non è esattamente noto quando e come sia avvenuto il passaggio, ragion per cui sono stati avviati diversi approfondimenti legali”;
è evidente che una simile risposta non possa che confermare, sostanzialmente, la fondatezza dei rilievi di scarsa chiarezza evidenziati dall’interrogante, e che, essendo del resto trascorso un congruo lasso di tempo, tale da consentire un’effettiva ed approfondita verifica amministrativa e burocratica, risulta ora necessario ed improcrastinabile addivenire ad un chiarimento definitivo dei termini di una questione dai contorni sfumati e indefiniti,
si chiede di sapere quali siano gli esiti delle verifiche e dei diversi approfondimenti legali avviati e disposti dal Ministero degli affari esteri e se, alla luce delle risultanze, il Ministro in indirizzo ritenga di confermare oltre ogni ragionevole dubbio la piena regolarità della gestione patrimoniale ed immobiliare da parte dell’associazione, escludendo qualsiasi ipotesi di danno erariale nell’ambito della richiesta di pagamento di un canone annuale per l’affitto dei locali allo Stato italiano.