Con 197 voti favorevoli e 142 contrari il Parlamento spagnolo ha approvato la riforma del Lavoro che rendera’ meno oneroso per le imprese licenziare e che sara’ "utile" per tentatare di ridurre il tasso di occupazione arrivato al 23%, ha detto il primo ministro Mariano Rajoy. Secondo il leader sindacalista Candido Mendez la riforma invece non fara’ altro che "peggiorare le diseguaglianze".
La legge rende meno oneroso per le imprese il licenziamento senza giusta causa dei dipendenti con contratto a tempo indeterminato (gli indennizzi sono pari al salario di 33 giorni di lavoro su ogni anno lavorato, e non piu’ di 45). All’azienda bastera’ inoltre avere registrato perdite o anche solo diminuzione delle entrate per tre trimestri consecutivi per poter licenziare per causa oggettiva. In caso di crisi, le aziende potranno accantonare i contratti collettivi per definire orari di lavoro e mansioni dei dipendenti.
Allo stesso tempo, sono stati introdotti significativi sgravi fiscali e incentivi per le imprese che assumono giovani (che potranno combinare il compenso lavorativo con il 25 per cento del sussidio di disoccupazione) e disoccupati di lungo periodo ed e’ stato posto il limite dei due anni per i contratti a tempo dopo per un neo assunto.
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