Le elezioni politiche in Spagna sono finite con una vittoria del Partito Popolare che però non ha la maggioranza assoluta. Non avrebbe la maggioranza assoluta neppure se si alleasse con Vox. Vox ha perso voti. Nemmeno i socialisti del premier uscente Pedro Sanchez hanno la maggioranza assoluta. Tuttavia, Sanchez si può alleare con gli indipendentisti baschi e catalani, ma se accadesse una cosa del genere si darebbe un brutto segnale al resto della Spagna. Di conseguenza si rischierebbero delle tensioni.
Possiamo dire che la Spagna sia nel caos. Dopo questo voto, la palla passerà a re Felipe VI e sarà possibile uno di questi tre scenari:
Re Felipe VI conferirà al leader popolare Alberto Nunez Fejiòo il mandato di formare un nuovo governo e di cercare una maggioranza in parlamento. In tal caso, i socialisti dovrebbero dichiarare una sorta di “non belligeranza”, cosa che probabilmente non accadrà, visto che (come ha annunciato) Sanchez non mollerà.
Re Felipe VI conferirà al premier in carica Pedro Sanchez il mandato di formare il nuovo governo e di cercare una maggioranza in parlamento, ma probabilmente questa maggioranza non ci sarà senza l’apporto degli indipendentisti baschi e catalani, con tutti i rischi del caso.
Senza una maggioranza stabile, si dovrà tornare alle urne in inverno. Questo sarebbe lo scenario più probabile.
Certamente, la governabilità della Spagna è a rischio: il risultato è frutto della polarizzazione che si è creata. Vi è uno scontro tra destra e sinistra e tra laicisti e cattolici. Inoltre, vi è stata anche una certa paura di Vox, una paura forse ingiustificata ed eccessiva. Tutto ciò ha condizionato il risultato. Dunque, cosa accadrà?