La Spagna potrebbe dover toccare l’ultimo tabu’, quello del taglio delle pensioni, per venire incontro alle condizioni europee in cambio degli aiuti e dell’intervento della Bce. Mentre restano incerti, fra rumours e smentite, i dettagli dell’azione di Francoforte, il governo di Madrid vede diminuire sempre piu’ il suo margine di manovra con il mercato che chiede di non dilazionare la richiesta di aiuti a Bruxelles, pena il precipitare in una situazione ‘greca’. Il Tesoro iberico martedi’ tornera’, dopo la pausa di Ferragosto, a collocare titoli a breve termine (12 e 18 mesi). Se sull’asta non ci sono particolari problemi tuttavia preoccupano gli appuntamenti di settembre quando si avra’ un picco nelle necessita’ di rifinanziamento. Per quella data il mercato (l’ultimo in ordine di tempo e’ il potente fondo di investimenti Pimco) si attende che il governo abbia avanzato formalmente ai partner europei, nella serie di Vertici Ue, la richiesta di aiuti e si concretizzi lo scudo anti spread. Anche due economisti, Luis Garicano (London School Economics) e Jesus Fernandez Villaverde (Università di Pensilvania) sull’Ft chiedono di ‘agire in fretta’ a un premier Rajoy descritto come troppo esitante e non in grado di varare riforme efficaci.
Rajoy tornera’ a riunire il consiglio dei ministri il 24 per la riforma degli aiuti ai disoccupati. Difficile che scopra le carte sugli aiuti al settore bancario e sull’intervento della Bce. Ma per ottenere gli aiuti, Madrid dovra’ soddisfare ‘le strette condizioni’ chieste soprattutto da Francoforte. Come rilevano diversi studi, l’ultimo arriva da Bank of America, la situazione economia negativa e il balzo degli interessi sul debito potrebbe mettere la Spagna non in grado di raggiungere gli obiettivi su deficit concordati con Bruxelles (6,3 quest’anno e 4,5 il prossimo) e imporre una nuova stretta.
Alla Bce peraltro non sembra poi essere piaciuta la richiesta esplicita del ministro dell’economia Luis De Guindos di un intervento senza limiti e senza durata. Smentendo le indiscrezioni della stampa tedesca sul progetto di un tetto agli interessi, la Bce ha chiesto anche agli esponenti di governo di ‘non speculare sulla natura di un futuro intervento Bce’. Tanto e’ bastato per annullare i ribassi dello spread dei bonos e mandare in negativo la Borsa di Madrid di oltre un punto.
Anche per questo, secondo quanto riporta El Pais, l’ultima arma in mano al premier Rajoy potrebbe essere ricorrere al taglio o meglio a un ‘congelamento’ delle pensioni, circostanza sempre esclusa in campagna elettorale. D’altronde i dati sulle entrate fiscali mostrano un continuo calo cosi’ come i proventi dalla lotta all’evasione. A settembre scattera’ un deciso aumento Iva che frenera’ la discesa degli introiti fiscali senza invertire pero’ la tendenza. Il governo potrebbe quindi anche tagliare le deduzioni sull’acquisto di immobili e sui piani assicurativi. L’ultima ratio e’ quella appunto di intervenire sulle pensioni che valgono 115 miliardi di euro. Una spesa ch molti in Europa e e a Francoforte giudicano eccessiva in una societa’ come quella spagnola afflitta da una crisi demografica.
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