Importante incontro tra il sottosegretario agli Esteri, Sen. Ricardo Merlo, e Iris Lauriola, segretario nazionale Confsal-Unsa Esteri, il sindacato alla Farnesina con il maggiore livello di rappresentatività tra quelli attivi al Maeci.
Alla riunione tra il Sen. Merlo e la rappresentante sindacale ha partecipato anche il capo segreteria del sottosegretario, dott. Nicola Occhipinti.
Al centro del confronto, durato oltre un’ora, una questione che riguarda molto da vicino i nostri connazionali residenti all’estero, quella dei servizi consolari.
“Sono molti i problemi da affrontare – ha detto il Sen. Merlo -, lavoriamo anche insieme ai sindacati per risolverli prima possibile. L’intenzione del governo – ha aggiunto il sottosegretario – è aumentare le risorse, economiche ed umane, per venire incontro alle esigenze sempre più numerose degli italiani all’estero”.
“Dobbiamo sforzarci di lavorare per fare in modo che quello tra gli italiani nel mondo e chi lavora nelle nostre sedi consolari, diplomatici compresi, torni ad essere un rapporto di fiducia e rispetto reciproco”, ha sottolineato il membro del governo, che poi ha concluso: “Quando un italiano entra in Ambasciata o in Consolato deve sentirsi a casa propria e deve poter ricevere servizi consolari degni di un Paese civile come l’Italia”.
“Il sottosegretario Merlo – ha dichiarato da parte sua la dott.ssa Lauriola – ha voluto avere una visione interna dei Consolati, ascoltando anche la voce di chi ne rappresenta sindacalmente la maggioranza dei lavoratori”.
La rappresentante sindacale non ha potuto fare a meno di richiamare l’attenzione del politico sulle ataviche problematiche che affliggono il personale della Farnesina, di ruolo e a contratto, sparso sui cinque continenti: “Il personale dei Consolati è sopraffatto e non riesce a fare fronte alle giustificate richieste di servizio dei connazionali di vecchia e nuova emigrazione”.
Ancora Iris Lauriola: “Chiediamo una migliore organizzazione delle risorse ora a disposizione e rinforzi a breve-medio tempo. Gli italiani all’estero aumentano, gli impiegati diminuiscono e gli elenchi AIRE non rispecchiano il reale numero di utenti che affollano le nostre sedi estere”.