“L’Italia è impegnata nell’accoglienza non solo di tutti coloro che hanno cooperato con il nostro contingente, ma anche di quelli che si sono esposti in questi anni in difesa delle libertà fondamentali e dei diritti civili, soprattutto di donne e minoranze. Dobbiamo mantenere un faro acceso sull’Afghanistan e fare di tutto per salvaguardare quanto conseguito in venti anni di presenza nel Paese”. Così il sottosegretario del ministero degli Affari esteri e della cooperazione internazionale, Benedetto Della Vedova.
L’occasione per queste dichiarazioni, si legge in una nota, è stata un incontro, ieri in Farnesina, con “una delegazione di rappresentanti delle oltre 80 associazioni di donne e terzo settore, tra cui reti come Donne per la salvezza, Le Contemporanee, Asvis, Fuori Quota, Soroptimist International Italia, Rete per la parità, Uucid, Unione Cristiana Imprenditori e Dirigenti, Casa Internazionale delle Donne Roma, Associazione Orlando Bologna, Differenza Donna, Pangea, Be Free e molte altre”.
La riunione, prosegue la nota , è stata organizzata “a seguito della lettera aperta sulla questione afghana pubblicata alla luce delle drammatiche notizie provenienti dal Paese e alle correlate preoccupazioni per i diritti umani in Afghanistan, in particolare quelli delle donne e delle fasce più vulnerabili della popolazione e per l’attivazione di corridoi umanitari per accogliere rifugiati afghani in Italia”.