Vito Crimi, sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con delega all’Editoria, in audizione presso la commissione Cultura della Camera, ha parlato della necessità, in Italia, di stimolare lo sviluppo digitale dell’informazione: “Abbiamo allo studio un meccanismo mediante il quale le agenzie di stampa siano stimolate a porre in essere piani industriali basati in primis sullo sviluppo del digitale, allo scopo di accrescere la loro capacita’ di stare sul mercato liberamente e magari specializzandosi”.
“Il governo intende tutelare pienamente la liberta’ di informazione e stampa, ma la tutela della liberta’ di stampa non ha nulla a che vedere con i finanziamenti pubblici ai giornali. Proprio per questo motivo intendiamo portare avanti iniziative volte a tutelare la liberta’ di stampa e la liberta’ dei giornalisti di svolgere il proprio lavoro, innanzitutto con iniziative volte a tutelare i giornalisti da querele per diffamazione a scopo intimidatorio le fonti degli stessi. Vogliamo intervenire per superare le forme di precariato del giornalismo e per farlo c’e’ bisogno dello sforzo di tutti, anche della stessa categoria”.
“Dobbiamo constatare che quello delle fake news e’ un fenomeno comune a carta stampata e rete, cambia solo la capacita’ di penetrazione al pubblico. L’essere giornalista di per sè non e’ garanzia di esenzione dalla possibilita’ di veicolare fake news. Il principale strumento per contrastarle e’ l’educazione, la cultura , la capacita’ di saper leggere l’informazione e valutarne l’attendibilità”.
E per quanto riguarda i contributi all’editoria, che il M5S da sempre vorrebbe eliminare: “È mia intenzione valutare iniziative volte a spostare i contributi dall’offerta alla domanda, cioè dal sostegno diretto agli editori, al sostegno diretto ai cittadini, che intendono acquistare un abbonamento a un quotidiano”.
Il tema del tetto alle risorse pubblicitarie “non è nel contratto di governo, mi auguro che possa essere oggetto di ampia e partecipata discussione parlamentare”. “Non ho introdotto un tema nuovo – ha puntualizzato – ma che è al centro del dibattito da almeno 30 anni e non riguarda uno specifico soggetto imprenditoriale”. Piuttosto si tratta di garantire una distribuzione delle risorse “che garantisca il pluralismo e attenui le posizioni dominanti”.
Il governo, ha confermato Crimi, pensa all’abolizione dell’Ordine dei giornalisti. “L’abolizione dell’Ordine e’ un tema all’ordine del giorno del governo e la legislazione italiana prevede gia’ strumenti adeguati a disciplinare le categorie professionali per le quali non esiste un albo professionale. Ed e’ la legge sulle professioni non regolamentate che renderebbe il sistema piu’ libero, efficiente, riducendo precariato e disoccupazione, oltre che aprire a nuovi scenari che si possono adattare con piu’ flessibilita’ al mondo dell’informazione che cambia radicalmente e velocemente”.
“Non ho mai detto che tali funzioni debbano essere svolte dal social media menager, ritengo comunque che l’avvento di un nuovo modo di comunicare presuppone la definizione di nuovi modelli professionali e quindi limitarsi a definire i giornalisti in quanto iscritti all’ordine come unici tenutari della capacita’ di informare e fare informazione di qualita’ mi sembra anacronistico, vuol dire non vedere il mondo che cambia”.
Secondo Crimi “l’OdG cosi’ come e’ oggi strutturato si e’ rivelato inefficiente e inadeguato ai cambiamenti e alle dinamicita’ tipiche di una professione in continua e rapida evoluzione. Riteniamo adeguare l’Italia alla maggior parte dei paesi del mondo dove la figura del giornalista e’ libera da ordini e condizionamenti e ci sono regole che garantiscono piena autonomia e indipendenza sul lavoro”.
L’OPPOSIZIONE ATTACCA, “BAVAGLIO ALL’INFORMAZIONE”
“Noi siamo per la liberta’ e la vogliamo difendere nei confronti di tutti. Per questo siamo preoccupati: l’informazione andrebbe protetta e sostenuta, non indicata come un bersaglio come fa invece il M5S. Mi auguro che la campagna elettorale finisca e che ci si possa confrontare su cose reali e sul valore del pluralismo dell’informazione. Il governo del cambiamento non e’ pagato per varare leggi contra personam, contro questo o quell’editore, ma ha il dovere di fare il bene a tutela di tutti i lavoratori e le imprese che producono lavoro”. Lo ha detto la deputata di Forza Italia, Patrizia Marrocco, in una interrogazione a risposta immediata in Commissione Cultura della Camera rivolgendosi al sottosegretario con delega all’editoria Vito Crimi.
“Crimi non dice la verita’ perche’ – aggiunge Marrocco – i contributi all’editoria che lui tanto decanta sono da anni rivolti a piccole realta’, a giornali di fondazioni, cooperative e testate parrocchiali; Crimi pone quindi un problema che non esiste. Inoltre, con linguaggio intimidatorio, il M5S minaccia tagli all’editoria solo ed esclusivamente perche’, secondo loro, anziche’ riconoscere i ‘meriti’ grillini i media si occupano del governo solo per parlarne male. Ma quali sarebbero i meriti del governo? Anche sulla questione del copyright il M5S ha mentito perche’ – conclude Marrocco – hanno parlato di bavaglio alla rete quando il bavaglio invece lo vogliono mettere proprio i grillini, favorendo la pirateria su Internet e privando chi crea contenuti originali del loro sacrosanto diritto d’autore”.
“Il sottosegretario Crimi evidentemente non sa di cosa parla, ma non e’ una novita’. E’ il sottosegretario sbagliato nella poltrona sbagliata”. Lo afferma Alessia Rotta, vicepresidente vicaria dei deputati del Partito Democratico, dopo l’audizione di Vito Crimi in Commissione Cultura alla Camera. “Dice che i giornalisti non sono garanzia contro le fake news. Ma essere giornalisti vuol dire rispondere direttamente ai cittadini – che siano lettori, ascoltatori o telespettatori – e al dettato costituzionale. I giornalisti hanno il dovere di garantire un’informazione corretta e ci mettono la faccia. Non e’ cosi’ per gli account social – spiega – dove l’identita’ e’ spesso celata o addirittura inventata e dove non c’e’ l’obbligo di rispondere ad alcun codice deontologico o alla correttezza dell’informazione. Ma a questo Crimi non e’ interessato. Le sue affermazioni fanno trasparire il desiderio di un far west dell’informazione, in modo che tutti i gatti siano grigi e non si distingua piu’ tra realta’ e fantasia”.