Il governo Meloni ha deluso le aspettative della maggioranza degli italiani (55,2%). Un terzo (33,2%) afferma che le aspettative sono state rispettate mentre il 9,9% dice che l’attività dell’esecutivo è stata migliore delle attese. Questo risulta da un sondaggio targato Termometro Politico.
Sullo scontro tra Germania e Italia in merito al finanziamento tedesco alle ong impegnate in progetti umanitari nel nostro Paese, quattro intervistati su dieci sposano la linea del governo secondo cui le imbarcazioni delle ong dovrebbero portare i migranti salvati nei Paesi da cui vengono finanziate. Un ulteriore 16,9% denuncia il fatto che con questi sostegni si incentivi l’immigrazione clandestina. Per il 20,7% si tratta solo di una strumentazione politica in quanto la percentuale di migranti che arrivano in Italia con le ong è irrisoria. Infine, il 19,6% si schiera al fianco della Germania.
Oltre sei italiani su dieci bocciano la norma che impone ai migranti il pagamento di una cauzione nel caso in cui vogliano evitare di finire nei centri di permanenza per il rimpatrio. Il disaccordo ha però due motivazioni ben diverse tra loro: per il 43,7% con questa norma lo Stato non si comporta in modo molto diverso da uno scafista ed effettua discriminazioni in base al denaro posseduto mentre per il 17,6% tutti gli immigrati dovrebbe stare nei Cpr, così da poter essere espulsi se la domanda di asilo è respinta. A ritenere giusta la norma è il 35,6%.
Agli intervistati è stato chiesto dove destinerebbero le risorse per la prossima legge di bilancio. Il 33,6% indica la sanità, il 26,7% il taglio del cuneo fiscale, il 15,1% gli incentivi per l’incremento dei salari, il 13,1% gli aiuti alle famiglie contro l’inflazione e infine il 9,7% le politiche per la famiglia e la natalità.
La fiducia degli italiani nella premier Meloni rimane stabile al 41,6%. Le intenzioni di voto registrate da Termometro Politico vedono Fdi in ulteriore crescita al 29,7%, in calo il Pd al 19,3% mentre il M5S sale al 16,5%. Bene anche la Lega al 9,5%, Forza Italia cede due decimi e si attesta al 6,3%. Azione flette al 3,5% e Sinistra/Verdi agguanta il 3%. Sotto la soglia di sbarramento gli altri partiti.