Quasi un italiano su due crede che i massacri a Bucha e in altre città ucraine vi siano effettivamente stati e siano responsabilità dei russi. Un 19,3% esprime dei dubbi ma conferma la sua vicinanza a Kiev. Il 13,3% non capisce lo sdegno per i massacri “in quanto gli americani hanno fatto di peggio”. C’è infine un 18,1% di persone che invece considera i massacri una messinscena per costringere la comunità internazionale a essere più dura con la Russia. Sono questi alcuni dei dati emersi dal consueto sondaggio settimanale realizzato da Termometro Politico tra il 5 e il 7 marzo.
Il 43,9% degli italiani ritiene che l’informazione, nel trattare eventi come pandemia e guerra, sia troppo succube e servile verso le posizioni più conformiste, quelle del potere. A considerarla più o meno equilibrata è il 35,8% mentre il 16,2% pensa che l’informazione abbia scelto di dare visibilità alle posizioni radicali e complottiste per fare audience.
La maggioranza degli intervistati ritiene che per raggiungere la pace servono concessioni territoriali alla Russia da parte dell’Ucraina. Per il 39,2% bisogna tornare allo status quo del 24 febbraio con Donbass e Crimea in mano russa ma con Mosca che si ritira dai territori conquistati da allora, per il 12,8% l’Ucraina dovrebbe accettare che la Russia controlli i territori conquistati finora mentre per il 20,1% l’intera Ucraina russofona deve appartenere alla Russia. Infine, il 20,4% ritiene che nessuna concessione territoriale debba essere fatta a Mosca, anzi, i russi dovrebbero ritirarsi anche da Donbass e Crimea.
Nonostante l’alzarsi della tensione tra Occidente e Russia, sei italiani su dieci escludono il rischio di una guerra atomica. A ritenerlo possibile è il 34,1%.
La fiducia di Draghi resta sotto il 50% al 44,8%. Tra le forze politiche maggiori, nell’ultima settimana presa in esame solo Fratelli d’Italia cresce nei consensi attestandosi al 21,2%. In calo sia Pd (20,8%) che Lega (18,1%) e Movimento 5 Stelle (13%). Forza Italia guadagna due decimi e sfiora l’8%, stabile Azione/+Europa al 4,3% mentre la Sinistra sale al 3,4%. Seguono Italia Viva (2,5%) che precede Italexit (2,4%) e Verdi (1,9%). Chiude il Partito Comunista con l’1%.