Per oltre sei italiani su dieci dietro al calo della natalità in Italia ci sono soprattutto motivi economici. Per il 24,4% invece le cause sono culturali con i giovani che prediligono altri progetti al fare una famiglia. È quanto emerge dal sondaggio settimanale realizzato da Termometro Politico tra l’11 e il 13 aprile.
Il 45,6% degli intervistati definisce un’emergenza “ignorata o quasi per troppo tempo” la situazione attuale degli sbarchi di migranti in Italia. Un ulteriore 10,2% non la considerava prima una grave emergenza “ma ora la sta diventando per l’aumento dell’immigrazione di clandestini che necessita di provvedimenti rapidi”. C’è comunque una buona percentuale che non accoglie la tesi dell’emergenza quando si parla di immigrazione: il 33,5% la definisce piuttosto un “fenomeno che sarà sempre presente e che va governato, limitando l’immigrazione illegale” mentre il 9,8% la considera più un’emergenza “umanitaria”.
Il 71,6% degli italiani afferma di essere d’accordo con le parole del presidente Macron, il quale aveva detto in un’intervista che l’Ue dovrebbe diventare una potenza più indipendente dagli Usa. Chi condivide lo fa però con qualche appunto: per il 42,3% non dovrebbe esserci all’interno dell’Ue alcuna egemonia mentre per il 29,3% è necessario rimanere alleati di Washington e più vicini agli Usa che a Russia e Cina. A bocciare le parole di Macron è il 26,3%: tra questi il 15,4% pensa che l’Italia debba avere una politica estera autonoma sia dagli Usa che dalla Ue.
Nessun dubbio invece sulla posizione che l’Italia dovrebbe avere in caso di attacco cinese ai danni di Taiwan: per il 61,5% il nostro Paese non dovrebbe intervenire militarmente o inviare armi ma solo proporsi per una mediazione.
Torna a crescere la fiducia degli italiani nella premier Meloni (43,1%). Le intenzioni di voto registrate da Termometro Politico vedono Fdi in crescita di due decimi al 29,6%. Stabile il Pd al 18,4% mentre il M5S cede tre decimi attestandosi al 16,4%. Lega bloccata all’8,9% mentre Forza Italia sale al 7,7% scavalcando il Terzo Polo in flessione al 7,5%. Sotto al 3% tutte le altre forze politiche.