Ieri c’è stato l’atteso faccia a faccia tra premier Conte e Renzi. La crisi di governo rimane sullo sfondo ma se questa dovesse alla fine verificarsi cosa succederebbe dopo? Termometro Politico ha girato la domanda agli italiani. Ecco cosa hanno risposto: il 39,5% ipotizza un accordo tra capo del governo e leader Iv seguito da un rimpasto, il 20,1% vede le urne come sbocco finale, il 13,7% crede che Conte andrebbe avanti con l’aiuto di alcuni parlamentari dell’opposizione, il 10,5% ritiene possibile il varo di un nuovo governo giallo rosso ma senza più Conte alla guida mentre solo il 9,1% considera possibile la nascita di un esecutivo di unità nazionale.
Il governo si appresta a varare nuove misure di restrizione in vigore durante il periodo natalizio. Ma quali provvedimenti verrebbero ritenuti accettabili dagli italiani? Il 30% considera giusto imporre di stare in casa a meno di motivi d’urgenza, per il 20,2% non dovrebbero esserci restrizioni, il 13,3% pensa che dovrebbe essere consentito circolare ma solo nel Comune di residenza, il 13,4% include la provincia negli spostamenti ma non la regione, il 13% ritiene accettabile solo l’uscita dal comune ma non dalla provincia e infine l’8,1% restringe la possibilità di spostarsi ai comuni che hanno meno di 5 mila abitanti.
Sul fonte vaccini, il 38,4% ritiene che l’Italia si stia muovendo nelle tempistiche giuste, il 35,2% pensa invece che siamo in ritardo viste anche le autorizzazioni in Usa e Regno Unito mentre per il 20,1% stiamo andando troppo veloce e dovremmo essere più prudenti.
Termometro Politico ha rilevato l’indice di gradimento di alcuni medici, ormai volti noti della televisione durante questi mesi di pandemia. I valori rimangono più o meno gli stessi rispetto alla settimana precedente. Massimo Galli, direttore malattie infettive del Sacco di Milano, torna a guadagnare consensi (ora al 23,4%). Perde un punto il virologo Matteo Bassetti (20,8% %) mentre Alberto Zangrillo, primario della terapia intensiva del San Raffaele di Milano, scende al 9,9%.
Continua a calare il gradimento del premier Conte. Ora la percentuale di italiani che non hanno fiducia nel capo del governo è salita al 61,3%.
Infine le intenzioni di voto. Cresce la Lega che si attesta al 25,4%. Stabile al 20,3% il Pd mentre Fratelli d’Italia e M5S flettono rispettivamente al 16,2% e al 14,3%. Forza Italia rimane inchiodata al 6,2% mentre Azione supera di un soffio Italia Viva (3,3% contro 3,2%). Segue a ruota la Sinistra (3,1%). Sotto il 2% troviamo Italexit (1,8%), +Europa (1,4%), Verdi (1,1%), Partito Comunista (1%) e Cambiamo (0,6%).