Giorgia Meloni ha fatto bene ad andare a Kiev a fare visita a Zelensky. A dirlo è la maggioranza degli italiani nel sondaggio settimanale realizzato da Termometro Politico tra il 21 e il 23 febbraio. Per il 32,7% il viaggio era necessario per dimostrare che “siamo inequivocabilmente dalla parte dell’Ucraina senza ambiguità” mentre per il 21,1% sarebbe sarebbe stato ancora meglio se la premier avesse speso parole a favore di un accordo di pace o di un compromesso. Contrario alla visita il 30,8% secondo cui sarebbe stato meglio non andare fino a Kiev, in quanto si tratta di un gesto che non avvicina la pace ma l’allontana. Infine per il 13,5% la visita non ha alcuna rilevanza, “tanto l’Italia non conta quasi nulla a livello internazionale”.
Sull’evoluzione del conflitto tra Ucraina e Russia, lo scenario più ipotizzato riguarda lo stallo militare con il raggiungimento di un compromesso che prevederà che la Russia conservi comunque alcune aree occupate nel 2022 (33,2%). Meno votate le altre opzioni: per il 13,7% la guerra si espanderà con il coinvolgimento diretto di altri Paesi europei e degli Usa, per l’11,6% terminerà dopo un’avanzata dei russi che costringerà l’Ucraina a cedere, firmando la concessione di alcuni territori a Mosca, per il 9,7% proseguirà con pochissimi cambiamenti sul fronte militare, per il 9,2% terminerà con il ritiro o la cacciata dei russi almeno dai territori occupati nell’ultimo anno e infine per il 7% proseguirà ma la Russia passerà all’offensiva conquistando terreno.
Per il 51,8% l’aiuto economico e militare offerto da Roma a Kiev non è nell’interesse dell’Italia. Tra questi c’è un 14,9% che ritiene però un dovere morale aiutare un Paese vittima di aggressione.
Oltre sei italiani su dieci ritengono che lo stop alla cessione del credito del Superbonus ed allo sconto in fattura danneggerà l’economia italiana. Tra chi dipinge questo scenario c’è un 31,8% che considera necessario il blocco di questo esborso di denaro pubblico che avrebbe fatto aumentare di molto il debito.
Leggera flessione per il gradimento della premier Meloni che si abbassa al 42,2%. Ne risente anche il consenso del partito da lei guidato Fdi che cala di due decimi al 28,5%. Risale di un decimo il M5S al 17,3% mentre cala il Pd al 16,6%. La Lega cresce al 9,2% mentre Forza Italia (stabile al 7,5%) si avvicina al Terzo Polo in calo al 7,6%. Sotto la soglia di sbarramento Sinistra Italiana/Verdi e +Europa (entrambi al 2,7%), segue Italexit al 2,5%, Democrazia Sovrana Popolare all’1,7% e Unione Popolare all’1,6%.