Il caso Ong ha riacceso il dibattito sulla presenza degli immigrati in Italia. Per quasi quattro italiani su dieci ce ne sono troppi: il 13,7% chiede il blocco dei nuovi arrivi mentre per il 26% si dovrebbe spingere almeno una parte di essi a tornare verso i Paesi di origine. Il 25% ritiene che il problema non sta nel loro numero bensì nella mancanza di integrazione e adattamento alla cultura italiana che creerebbe problemi di convivenza.
Di diverso avviso il 27,8% secondo cui l’immigrazione è una falsa emergenza visto che gli immigrati creano meno problemi di quello che si vuol far credere. Il 5,6% invoca più immigrati per combattere la crisi demografica che stiamo vivendo. Sono alcuni dei dati emersi dal sondaggio settimanale realizzato da Termometro Politico tra il 15 e il 17 novembre.
La maggioranza degli italiani è convinta che gli interventi esterni di Usa, Nato e Ue hanno avuto degli effetti determinanti (positivi e negativi) sulla guerra in Ucraina: per il 45,1% l’Occidente ha causato l’inizio del conflitto e oggi sta ostacolando la pace invece per il 37% l’Occidente sta aiutando l’Ucraina a resistere e liberare i territori occupati dall’esercito russo. Solo il 10,5% pensa che la guerra ci sarebbe stata ugualmente e avrebbe un andamento simile anche senza tali interventi.
Quasi un italiano su due è d’accordo con l’installazione di centrali nucleari in Italia. Contrario il 31,4% mentre il 14,5%, pur ritenendo che non sarebbero mai dovute essere smantellate, ritiene lunghi i tempi e troppo onerosi i costi per costruirne di nuove.
Il mondiale in Qatar riceve molte critiche. Per il 48,2% “la competizione non si sarebbe dovuta tenere in quel Paese, è stato un errore, il peggiore dei tanti precedenti della Fifa”.
Il 23,1%, pur contrario allo svolgimento dei mondiali in Qatar, ritiene che ormai ci sono e che è “inutile stupirsi, da sempre la Fifa predilige gli affari ai diritti umani”. Infine il 21,2% ritiene la condanna del Qatar ipocrita in quanto “altre volte i mondiali si sono svolti in Paesi non democratici” e chiede di scindere la politica dal calcio.
Poche variazioni per l’indice di fiducia del premier Meloni che si attesta intorno al 44,7%.
Infine le intenzioni di voto che vedono ancora una volta una crescita di Fratelli d’Italia ora al 28,8%. Il Pd cala al 17% con il M5S che si avvicina (16,6%). Stabile all’8,4% Azione/Italia Viva, seguono Lega all’8,2%, Forza Italia al 6,6%, Sinistra Italiana/Verdi al 3,5%, +Europa al 2,7%, Italexit al 2,1%, Unione Popolare all’1,7% e Italia Sovrana all’1,5%.