Guerra in Ucraina, recrudescenza della pandemia, inflazione e recessione minano le speranze degli italiani che guardano al presente e al futuro prossimo con un certo pessimismo. È quanto emerge dal sondaggio settimanale di Termometro Politico realizzato tra il 27 e il 29 dicembre. Quasi quattro italiani su dieci affermano di sentirsi meno fiduciosi di prima verso l’anno che verrà, il 29,9% più fiducioso, il 19,4% poco fiducioso come un anno fa e il 9,9% piuttosto fiducioso come un anno fa. Un certo pessimismo emerge anche dalla percezione che gli italiani hanno sull’andamento economico del Paese. Il 39,4% ritiene che nel 2023 l’economia italiana andrà peggio delle previsioni, il 34,9% che andrà all’incirca come dicono le previsioni mentre solo il 23,1% crede che andrà meglio rispetto alle previsioni.
Rispetto all’evoluzione della guerra in Ucraina, gran parte degli intervistati (44%) pensa che il conflitto finirà con un compromesso per cui l’Ucraina cederà parte dei territori occupati dalla Russia. Meno quotate le altre ipotesi: il 16% ritiene che il conflitto continuerà con una lenta riconquista ucraina dei territori occupati dai russi; per il 10,5% ci sarà un’escalation con il coinvolgimento diretto anche di altri Paesi; per il 9,4% la guerra continuerà e la Russia conquisterà nuovi territori infine per l’8,7% terminerà con un ritiro della Russia perlomeno dai territori occupati nel 2022.
Il sondaggio affronta anche il cambiamento di atteggiamento della Cina di fronte al Covid. La maggioranza degli intervistati approva il cambio di rotta ma sono diverse le interpretazioni sull’impatto che questa scelta avrà in Occidente: il 40,4% afferma di non essere particolarmente preoccupato per nuove varianti provenienti dalla Cina, il 24,3% teme varianti più patogene mentre il 25,2% ritiene che ora anche da noi aumenteranno i casi e le nuove varianti.
Intanto la fiducia degli italiani nella premier Meloni resta stabile intorno al 44,1%. Le intenzioni di voto vedono Fratelli d’Italia chiudere il 2023 al primo posto con il 28,7% dei consensi. Cresce di un decimo al 17,7% il M5S mentre il Pd è ancora in calo al 16,3%. Lega (8,4%) quasi raggiunta da Azione/Italia Viva (8,3%), segue Forza Italia al 6,8%, Sinistra/Verdi al 3,3%, +Europa e Italexit (ciascuna al 2,4%), Unione Popolare all’1,7% e Italia Sovrana all’1,5%.