Il premier Mario Draghi ha definito un successo il G20 svoltosi a Roma a fine ottobre. A condividere la visione del capo del governo è però solo una minoranza di italiani (28,4%). Per il 21% si è trattato di un successo solo in parte. Quasi un italiano su due è invece di parere opposto: l’incontro tra i grandi del mondo si è rivelato un flop. Il 33,2% punta il dito contro Draghi, la cui leadership “sarebbe sopravvalutata dai media” mentre il 14,2% discolpa il premier in quanto “era impossibile mettere d’accordo tutti, specie sull’ambiente”. Sono i dati che emergono dal sondaggio settimanale realizzato da Termometro Politico tra il 2 e il 4 novembre.
Una larga maggioranza di intervistati condivide l’allarme riguardo l’emergenza climatica. Il 54% si dice preoccupato mentre il 18,9% pur riconoscendo il problema, non vede tutta questa urgenza.
In pochi però sono disposti ad avere una crescita economica inferiore e bollette più alte pur di fermare la produzione di anidride carbonica. Il 21,4% si dice disponibile ma crede che la tecnologia consentirà di limitare i costi economici della transizione. Il 23,9% considera lo sforzo inutile senza l’impegno anche dei giganti asiatici, India e Cina su tutti. Quattro italiani su dieci affermano invece di non essere disponibili a questo sacrificio economico: di questi il 28,2% ritiene che con la ricerca si potrà limitare la produzione di CO2 senza rimetterci di tasca propria mentre il 12,6% considera i danni economici maggiori degli svantaggi della CO2.
Sullo stato di emergenza attivo fino a fine anno, il 53,5% concorda sull’estenderlo fino a marzo 2022. Contrario il 44,7%.
La fiducia in Mario Draghi rimane pressoché stabile appena sotto il 50% al 48,8%. Le intenzioni di voto registrate da Termometro Politico danno Fratelli d’Italia in crescita al 20,9%. In flessione sia il Pd che la Lega rispettivamente al 19,9% e al 19,7%. In calo pure il Movimento 5 Stelle al 15,4% mentre restano stabili sia Forza Italia al 7,2% che Azione al 3,2%. La Sinistra stampa un netto 3% mentre Italia Viva è al 2,6%. Verdi e +Europa sono appaiate all1,6% con il Partito Comunista a chiudere la classifica con l’1%.