Il 44,7% degli italiani boccia la squadra di ministri del governo Meloni, il 34,5% la promuove mentre il 20,4% aspetta i fatti prima di esprimere un giudizio. È quanto emerge dal sondaggio settimanale realizzato da Termometro Politico tra il 25 e il 27 ottobre.
Alcuni ministeri del governo Meloni sono stati ribattezzati. Tra questi quello dell’Istruzione a cui è stato aggiunto la parola Merito. Il cambio di nome ha suscitato un dibattito sul tema. E gli italiani cosa ne pensano? Per la maggioranza (50,3%) il merito “dovrebbe guidare qualsiasi attività sia in ambito pubblico che privato a tutti i livelli, anche quando i criteri di scelta sono soggettivi”, il 30% pensa invece che la distinzione per merito “andrebbe fatta su ogni attività dove è possibile usare un criterio oggettivo, dove non è possibile sarebbe meglio evitare”. Il 9,9% ritiene contino di più fortuna e conoscenze giuste mentre per il 4,9% solo le posizioni di vertice dovrebbero dipendere da un merito specifico.
Si è molto discusso anche sulla decisione della neo premier di farsi chiamare “il” e non “la” presidente. Sul tema gli italiani si dividono: il 21,1% appoggia la scelta ritenendola giusta e significativa, il 17,4% la approva anche se crede sia un aspetto secondario in politica, il 24,9% pensa che ognuno ha diritto ad essere chiamato come vuole, il 13,6% considera la decisione un dettaglio poco importante anche se avrebbe preferito “la” presidente, infine l’11,8% critica la scelta definendola “un brutto segnale per le donne italiane”.
Molti giornali hanno intravisto degli elementi di continuità tra Draghi e Meloni. Sarà davvero così? Il 26,7% degli intervistati risponde “si per fortuna”, il 33,2% “purtroppo sì”, il 13,9% “purtroppo no” e il 13,8% “fortunatamente no”.
Si alza leggermente al 45,9% l’indice di fiducia della premier Meloni. Le intenzioni di voto danno Fdi sempre in crescita al 28,1%, stabile il Pd al 17,8% mentre il Movimento 5 Stelle cresce di due decimi in una settimana portandosi al 16,6%. In calo Lega (8,4%) e Forza Italia (6,8%), Azione/Italia Viva è invece ferma all’8,2%. In flessione la lista Sinistra Italiana/Verdi (3,5%), seguono +Europa (2,7%), Italexit (2,1%), Unione Popolare (1,6%) e Italia Sovrana (1,4%).